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Crollo ponte Morandi a Genova

Genoa e Sampdoria, minuto di silenzio a un mese dal crollo del ponte Morandi

Oggi è passato un mese dalla tragedia del ponte Morandi. Tutta la città di Genova si è fermata e ha ricordato e commemorato le 43 vittime. Il Genoa e la Sampdoria hanno interrotto i rispettivi allenamenti e alle 11.36 hanno effettuato un minuto di silenzio, condiviso sui social da entrambi i club.
A cura di Alessio Morra
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Un mese fa crollava tragicamente il Ponte Morandi. Oggi alle 11.36 tutta Genova si è fermata per ricordare e onorare le 43 vittime della tragedia. Hanno effettuato un minuto di silenzio, interrompendo i rispettivi allenamenti, sia il Genoa che la Sampdoria, che sui social hanno voluto condividere il ricordo e il dolore per quella ferita ancora aperta.

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Il minuto di raccoglimento di Genoa e Sampdoria

Tutta Genova si è fermata e ha commemorato le vittime del tragico crollo avvenuto lo scorso 14 agosto. Alle 11.36 tutti hanno dedicato un pensiero alle 43 vittime, alle centinaia di feriti e alle famiglie sconvolte da questa tragedia, e anche a tutti gli sfollati che sono ancora senza casa. Anche il mondo del calcio si è unito al ricordo. Il Genoa ha interrotto la sessione d'allenamento, tutti i calciatori e il tecnico Ballardini si sono fermati e hanno dedicato un pensiero all'immane tragedia del Ponte Morandi. Situazione identica per i ragazzi di Giampaolo. Un momento davvero molto intenso.

Il tweet della Sampdoria, il comunicato del Genoa

La Sampdoria ha postato anche una foto sul proprio profilo Twitter esattamente alle 11.36. Mentre il Genoa ha pubblicato un comunicato sul proprio sito ufficiale:

Un mese dopo il crollo del Ponte Morandi Genova si è fermata per un minuto. Alle 11.36 con il suono delle sirene delle campane, i genovesi si sono raccolti per commemorare le 43 vittime della tragedia. Un grande messaggio di unità, simboleggiato dalla catena umana spontanea che si è formata tra gli abitanti, con la complice solidarietà dei turisti. Lungo le strade, negli ospedali, nelle botteghe storiche dei carruggi, nei centri commerciali e intorno alla zona rossa che segna il confine del dramma degli sfollati. Molti ricollocati con celerità ed efficienza dalle istituzioni locali.

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