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Gattuso si gioca la panchina del Milan nelle 2 gare con la Lazio

L’allenatore alla vigilia della doppia sfida contro la Lazio decisiva per la lotta per l’Europa in Serie A e per arrivare in fondo in Coppa Italia: “Sono molto forti, le partite con loro ci diranno tanto. Il mio futuro? Spero di rimanere”
A cura di Marco Beltrami
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In casa del Cagliari Gennaro Gattuso ha centrato la prima vittoria esterna alla guida del Milan, allungando a 4 la striscia di risultati consecutivi di una formazione che sembra in ripresa. La cura "Ringhio" dunque sta iniziando a risolvere i mali del Milan, che ora però sarà chiamato ad una doppia sfida contro la Lazio decisiva per gli obiettivi stagionali e anche per il futuro del tecnico, che sogna di proseguire la sua esperienza sulla panchina rossonera anche nella prossima stagione.

Milan, gli obiettivi stagionali di Gattuso

Intervenuto ai microfoni di Radio Anch'io Sport" su RadioUno si è diviso tra presente e futuro. La priorità è quella di portare il Milan il più alto possibile in classifica: "Oggi il problema non è il mio futuro ma portare il Milan nelle posizioni più alte della classifica e riuscire a trovare solidità di squadra, poi vediamo. Dobbiamo continuare a pensare partita dopo partita, a livello fisico e mentale stiamo crescendo ma è il lavoro che ci porta a migliorare. Dobbiamo continuare a migliorare, con grande spirito, grande voglia, poi vedremo dove arriveremo. Ma devo dire grazie ai ragazzi, mi hanno dato da subito grandissima disponibilità, grande voglia, i meriti sono tutti loro".

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La doppia sfida contro la Lazio decisiva per il futuro di Gattuso al Milan

La prova del 9 sarà rappresentata ora dalla doppia sfida in pochi giorni contro la Lazio. Prima il campionato, con la speranza di vendicare il tracollo della gara d'andata, e poi la Coppa Italia, con l'obiettivo di arrivare fino in fondo per provare a vincere un trofeo. Due confronti che potrebbe rivelarsi decisivi anche per il destino di Gattuso e la conferma per la prossima stagione alla guida dei rossoneri: "E' un piacere vedere come gioca, abbina qualità tecnica e forza fisica, sta disputando un campionato incredibile. Sono molto preoccupato, affronteremo una squadra molto forte e queste prossime due partite ci diranno tanto. Il mio futuro? In questo momento sono orgoglioso di allenare il Milan, mi sento a mio agio, mi sento a casa qui. Spero di rimanere, i risultati sono una componente importante ma nella mia carriera non ho mai fatto calcoli, vediamo, per ora mi godo il momento, spero di migliorare. Sono ancora giovane, da 5 anni faccio questo mestiere ma la strada è ancora lunga".

Il punto sul calciomercato invernale del Milan

Tra i rimpianti di Gattuso c'è quello di non aver potuto lavorare dall'inizio con questi giocatori. Ecco allora che il tecnico approva la scelta societaria di non operare sul mercato in entrata nella sessione invernale: "Quando si va in ritiro e si fa la preparazione si lavora su 2-3 moduli di gioco, mi sarebbe piaciuto farlo ma non è successo per cui per ora si va avanti col 4-3-3. Il Milan rimane così, sono arrivati 10-11 giocatori in estate e parecchi di loro non si sono espressi per i valori che hanno, questa squadra può fare molto di più per cui non arriverà nessuno".

L'erede Kessié e il maestro Lippi

E se Kessié, decisivo contro il Cagliari ha le stigmate per diventare il suo erede ("Mi assomiglia ma lui ha 6-7 gol nelle gambe se sta bene fisicamente. Ha qualità incredibili, ha forza, ha grande capacità di inserimento"), non manca una battuta anche sul suo maestro Lippi con il quale ha vinto il Mondiale nel 2006: "Da lui ho imparato la grande coerenza. Potevano esserci 20 campioni nello spogliatoio ma il leader era lui, aveva grande carisma, la squadra lo seguiva sempre a 360 gradi".

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