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Gattuso chiede scusa dopo la testata a Jordan in Milan-Tottenham

Dopo la follia nel finale di Milan-Tottenham Gattuso chiede scusa per il suo comportamento.
A cura di Francesco Ferrara
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GATTUSO CHIEDE SCUSA DOPO LA TESTATA A JORDAN IN MILAN-TOTTENHAM

Milan-Tottenham era una gara molto sentita per entrambe le formazioni. I rossoneri ci tenevano tanto ad andare avanti in questa Champions League, e la gara forse era stata caricata di tensioni eccessive. Lo si è visto subito in campo, e l'arbitro non è riuscito a tenere in pugno la partita permettendo troppi contrasti duri a centrocampo. Molti i colpi proibiti: dai gomiti troppo alti di Crouch all'intervento assassino di Flamini a piedi uniti su Corluka.

Ma in modo particolare Gennaro Gattuso sembrava uno dei più nervosi. Ha protestato in malo modo con l'arbitro più di una volta, e spesso ha ingaggiato duelli poco cavallereschi con Crouch a suon di manate in faccia e spintoni. Ma l'episodio più brutto è stata la testata di Gattuso a Jordan, secondo di Redknapp, a fine partite. I due si erano già beccati durante l'incontro, ma Gattuso, evidentemente innervosito per la sconfitta, aveva ancora qualcosa di dirgli dopo il triplice fischio finale.

Il parapiglia e la mezza rissa scatenata da Ringhio non è certo stato un bel vedere. Lo stesso Gattuso a mente fredda ha chiesto scusa cercando di spiegare il suo comportamento: "Ho perso la testa, ho fatto cose che non dovevo fare e mi assumo le mie responsabilità. Jordan mi ha rotto le scatole per tutto il secondo tempo, ma io non dovevo reagire così con una persona più grande di me. Chiedo scusa, e se arriverà una squalifica la accetterò".

Gattuso è un calciatore che dà sempre l'anima, talvolta eccedendo anche nell'agonismo, ma restando sempre nei limiti della correttezza. Ieri ha esagerato, può capitare a tutti, le sue scuse sono arrivate puntuali. Ringhio comunque non è intenzionato ad alzare bandiera bianca: "Abbiamo giocato meglio nel secondo tempo che nel primo. Il Tottenham non mi è sembrato più forte del Milan. A Londra ce la giocheremo".

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