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Gasperini si gode l’Atalanta ma non dimentica: “L’Inter? Mai allenato un grande club”

Il tecnico della Dea si gode l’ennesimo momento di trionfo. Reduce da un inizio di stagione entusiasmante, dopo il pareggio con la Roma ha ritrovato subito l’Atalanta che voleva: “Qui posso essere me stesso, una grande squadra. Non come l’Inter che quando l’allenai io era poco più di una provinciale”
A cura di Alessio Pediglieri
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L'Atalanta vola, gioca bene, si diverte, fa punti in campionato e si dimostra all'altezza dell'Europa League. Il tutto con una squadra nuova, cambiata nei protagonisti, dopo una campagna estiva fatta di cessioni importanti e nuovi giocatori, ma con un filo comune denominatore che è garanzia di qualità: Gian Piero Gasperini.

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Il tecnico sta ancora una volta sorprendendo tutti alla guida di una Dea che appariva ancora imballata sulla carta ma che oggi ha segnato più di tutti in campionato, è ancora imbattuta e sta confermandosi la classica biglia impazzita con cui tutti – grandi e piccole – dovranno fare i conti.

La Dea nell'Olimpo. La gioia e la soddisfazione a Bergamo sono tante e lo stesso tecnico non le nasconde, con un  avvio più che positivo per una stagione lunghissima in cui già ad agosto, l'Atalanta ha giocato più di tutti tra Serie A e preliminari di Coppa.

Nerazzurri top e nerazzurri flop. Dopo il pareggio a suon di gol all'Olimpico contro la Roma, Gasperini ha elogiato la sua squadra ma non ha dimenticato una ‘grande' nemica, l'Inter. Con in nerazzurri in difficoltà, un punto in due partite, il pensiero è andato direttamente alla brutta parentesi di Milano quando Gasperini prima fu preteso dal presidente Moratti per poi essere esonerato al primo refolo, dopo 5 gare (4 pareggi e una sconfitta).

La stoccata all'Inter. Polemiche, accuse a distanza di tempo, che mai si sono placate per una avventura finita malissimo e della quale non si è mai compreso fino in fondo i motivi di un così forte dissapore: "L'Inter è una società importantissima che tornerà grande, ma in quel momento non valeva le squadre e i giocatori che ho allenato io. E' per questo che posso tranquillamente dire di non avere mai allenato un grande club: l’unica esperienza era con un’Inter in difficoltà che finiva dietro il Genoa e l'Atalanta".

L'equilibrio dietro le vittorie. Poi, sul momento della Dea, il tecnico torna a sorridere e a pensare positivo: "Noi cambiamo in base all'esperienza che facciamo, ma qui ho avuto la fortuna di essere sempre me stesso. Posso dire che ho avuto la fortuna di allenare grandissimi giocatori nel corso della mia carriera: Milito, Thiago Motta, Perotti, Palacio, e oggi il Papu Gomez".

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