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Garrone-Cassano, il patron triste: andrà via, ma nessuno è come lui

Garrone non vuole far pace con Cassano, ma le sue giocate gli mancano: “Delusione personale e profonda, ma chi gioca come lui?”.
A cura di Giuseppe Senese
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Garrone non ha ancora perdonato Cassano, ma gli mancano le sue giocate.

La lite Cassano-Garrone non accenna a trovare la sua conclusione, nonostante i continui tentativi di dibattito e di scuse da parte del talento barese.

Il patron della Sampdoria, infatti, ha deciso di puntare il piede, anche se comunque persiste un profondo senso di tristezza: «Con Cassano è stata una delusione personale e profonda, è stato ineducato. Se lo venderemo? Aspettiamo la decisione del collegio arbitrale».

I tifosi blucerchiati dovranno quindi aspettare l'esito di tale decisione per conoscere il futuro del proprio beniamino, sperando che il loro presidente lasci da parte l'orgoglio, che sta decisamente frenando i suoi intenti futuri: «Cassano è in buona fede perché negli scatti di ira capita di dire cose che non si pensano e soprattutto di non ricordarsi le cose che si dicono, ma la sostanza della questione non cambia».

Nonostante il pugno di ferro, al presidente della Samp mancano sul serio le giocate di fantantonio, evidenziando tutto il suo rammarico e la sua nostalgia con questa laconica frase: «Chi è che gioca come lui?».

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