Galliani: “Volevo Sarri o Conte, ora abbiamo Sinisa… ma va bene”

Il Milan non sembra aver trovato ancora la quadratura del cerchio. Colpa, forse, anche di una situazione societaria che fatica a definirsi con chiarezza: dalla trattativa con il magnate orientale allo scarso feeling (almeno in apparenza) tra dirigenza e staff tecnico. In realtà, l'unica colpa di Sinisa Mihajlovic sembra essere quella di non essere riuscito a ricompattare un gruppo che, dall'esonero di Allegri a quello di Inzaghi passando per Seedorf, non è mai più riuscito a remare dalla stessa parte.

E non aiutano, sotto questo punto di vista, le dichiarazioni di Adriano Galliani, il plenipotenziario del Milan che ha spiegato come la prima scelta per il dopo-Inzaghi fosse ben diversa da quella poi presa, che ha premiato il tecnico serbo, lo scorso anno alla Sampdoria. "Sarri era tra i candidati alla panchina del Milan: è un buonissimo allenatore. Anche Conte è un altro allenatore che ho corteggiato, ma adesso abbiamo Sinisa e siamo contenti della scelta fatta".

Parole che, pur confermando di fatto il tecnico serbo alla guida tecnica della squadra, da una parte lasciano intendere come le intenzioni della società fossero diverse. "Ma è normale che chi sia arrivato da poco, debba adattarsi alla nostra linea. Il presidente fa il presidente da 30 anni, come io faccio l'amministratore delegato. Il mercato si farà e vedremo cosa accadrà, ma ci dobbiamo concentrare sulla squadra che c'è", ha aggiunto ancora a Mediaset Premium, "l'organico è tale che il Milan possa andare in Europa, e ci deve andare. Non sono i moduli a fare le partite, ma l'applicazione dei calciatori. Ma il Milan, considerando la qualità del campionato italiano, ha tutto per restare ai vertici".