video suggerito
video suggerito

Galliani: “Per Sacchi le porte del Milan sono sempre aperte”

Presente negli uffici della Lega Calcio a Milano, l’ad milanista ha inoltre chiarito la posizione di Pazzini e commentato il momento di Torres: “Il Pazzo rimane, non ha mai chiesto di andar via e noi non vogliamo cederlo. Con Torres, ci vuole pazienza!”.
A cura di Alberto Pucci
34 CONDIVISIONI
Immagine

Il patto con il Diavolo, siglato dal "profeta di Fusignano" nel lontano 1987, è di quelli che difficilmente si possono cancellare. L'intensa storia d'amore tra l'allenatore romagnolo ed il club rossonero, nonostante addii e ritorni, continua anche a distanza. Una affetto che, spesso, viene manifestato da dolci parole della dirigenza milanista e da gradite visite dello stesso Arrigo Sacchi, al quartier generale di Milanello o direttamente nella tribuna vip dello stadio "Meazza". Insomma, il buon Arrigo pare non essersene mai andato dalla sua vecchia abitazione rossonera. A confermare questa tesi, dopo il summit tecnico di ieri tra Sacchi e gli allenatori delle giovanili, seguito dal pranzo con Galliani e Pippo Inzaghi e i saluti alla prima squadra, le parole dello stesso amministratore delegato del Milan che, a margine della riunione in Lega Calcio, ha sottolineato l'affetto della società nei confronti del suo ex allenatore: "Sono anni che spero che torni da noi – ha dichiarato Galliani – E' come se non fosse mai dato via, perché nell'immaginario collettivo lui rimane l'allenatore del Milan. Per lui, le porte sono sempre aperte. Può fare quello che vuole: il guru, il supervisore o altro. Questo è un desiderio condiviso dal sottoscritto e dal presidente Berlusconi. Arrigo capisce molto di calcio e credo che uno come lui, che s'aggira per i campi di Milanello sarebbe importante. Dipende solo da lui".

Fiducia al Pazzo – Quella di domenica, contro l'Udinese, sarà una partita fondamentale per capire le reali intenzioni dell'undici di Inzaghi, che non vince dalla trasferta di Verona: "Da qui a Natale, avremo quattro impegni tosti contro squadre che stanno nella parte sinistra della classifica – continua l'ad milanista – Udinese, Genoa, Napoli e Roma, quattro partite difficili. Speriamo di far bene". Il primo passo è quello di tornare a far sorridere i tifosi, abbondantemente delusi dal mancato rendimento di alcuni giocatori. In primis, Fernando Torres: "Secondo me ha ancora dei problemi alla caviglia, magari e questo infortunio che non gli ha ancora permesso di essere al 100%. Torres è un campione, con un po' di pazienza tornerà a dimostrarlo. Pazzini? Dovete chiedere a Inzaghi se giocherà contro l'Udinese. Lui non ha mai chiesto di andar via e nessuno sta pensando di cederlo. Disponiamo di un organico completo di 28 giocatori ma, se non esce nessuno, non può entrare nessuno".

34 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views