Galliani, addio al Milan: i migliori 5 acquisti dell’era rossonera
Il Milan dopo i tanti anni di presidenza Berlusconi, passerà sotto la guida di una cordata imprenditoriale cinese. Fine di un ciclo societario ma non solo, perchè dal punto di vista gestionale, ci sarà un cambio della guardia anche per quanto riguarda la figura dell’Amministratore Delegato, ruolo occupato negli ultimi 30 anni stabilmente da Adriano Galliani. Il più grande uomo di fiducia del Cavaliere, per quanto riguarda gli acquisiti del suo Milan, ha infatti annunciato che tra poche settimane lascerà il club.
Contestazioni per lui negli ultimi anni, ma anche tante soddisfazioni e successi dovuti soprattutto a grandi colpi sul mercato messi a segno con la massima lucidità. Vediamone alcuni, risalenti solo all’epoca moderna. Senza dimenticare che Gullit, Weah, Van Basten sono stati però altri grandi colpi appartenenti al passato.
Ibra in rossonero dopo l’esperienza all’Inter
Zlatan Ibrahimovic, lo "svedesotto" che tornò a Milano dopo un anno di Barcellona. Galliani fece un capolavoro: lo prese in prestito con diritto di riscatto a 24 milioni di euro, in un affare stranissimo che vide, solo l’anno prima, il presidente dei catalani Laporta acquistarlo per poterlo vedere nella squadra blaugrana. In rossonero rimase per due stagione, vincendo uno scudetto e una Supercoppa Italiana e, soprattutto, dopo aver segnato 56 gol. Un rispetto reciproco e una simpatia per lo stesso Adriano Galliani, di cui ancora oggi ne parla benissimo.
Nesta, capolavoro per il reparto difensivo
Vedendo negli anni l’evoluzione dei difensori centrali del Milan, di certo scende la lacrimuccia. Si perchè, non ce ne vogliano Paletta, Romagnoli, Bonera o Zapata, ma Alessandro Nesta a Milano i tifosi lo ricordano ancora e piangono, piangono a dismisura. Arrivò dalla Lazio a fine mercato del 2002, un colpaccio alla Galliani, e col tempo si rivelò il difensore più tecnico del campionato italiano. Con il “diavolo” vinse uno Scudetto, due Supercoppa Italiane, una Coppa Italia, due Champions League, due Supercoppa Europee ed una Coppa del Mondo per Club.
Rui Costa, talento portoghese
Rui Costa arrivò a Milano in punta di piedi nell’estate del 2001. La Fiorentina lo vendette per una cifra pazzesca pari a 85 miliardi di lire (impensabile ad oggi per la società rossonera). All’epoca non si badava molto alle cifre, si potevano spendere soldi e si poteva investire senza timori. Anche un imprenditore come Cecchi Gori, ad un’offerta così non poteva certo dire no. Restò cinque stagioni, non proprio le sue migliori, ma vinse Scudetto, Coppa Italia, Supercoppa Italiana, Champions League e Supercoppa Europea.
Un amore unico chiamato Kakà
Non ce ne vogliano Pirlo e Pippo Inzaghi, ma quello tra Galliani e Kaka, è stato un grande amore. Il brasiliano arrivo nel 2003 per 8,5 milioni di euro dal San Paolo. Ha fatto la storia del Milan, portandosi a casa uno Scudetto, una Supercoppa Italiana, due Supercoppa Europee, una Champions League, una Coppa del Mondo per Club e mettiamoci pure un Pallone d’Oro.
Shevchenko, top player che a Milano vinse tutto
Andrey Shevchenko fu acquistato nel 1999 per 25 milioni di dollari. In maglia rossonera, oltre a vincere il Pallone d’Oro, ha fatto godere i milanisti con i suoi gol. Tornò nel 2008, dopo essere andato via nel 2006. Al Milan vinse tutto: una Coppa Italia, uno Scudetto, una Supercoppa Italiana, una Champions League, una Supercoppa Europea. Uno dei primi top player degni di essere definiti tali e in Italia in quegli anni ne erano davvero pochi. E quei pochi volevano solo il Milan di Galliani e Berlusconi.