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Galatasaray, Prandelli flop ma lui si difende: “Mi avevano promesso Pato e Ibarbo”

L’ex Ct azzurro nel mezzo della bufera che ha coinvolto il club giallorosso dal sito ufficiale societario accusa le’x presidente di non aver mantenuto le promesse e assicura che malgrado tutto, la squadra raggiungerà gli obiettivi prefissati.
A cura di Alessio Pediglieri
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L'avventura in giallorosso sul Bosforo di Cesare Prandelli non sta procedendo secondo le aspettative di nessuno. Nè della società né del tecnico che speravano in un rilancio immediato per il dopo Mancini e che invece oggi si ritrovano tra crisi, mancanza di risultati e problemi economici. Ma per l'ex Ct della nostra deludente nazionale c'è una verità non scritta che ha condizionato l'attuale rendimento della squadra ed è quella di un mercato promesso ma mai mantenuto dalla dirigenza in profonde difficoltà economiche tanto da non riuscire a pagare con regolarità gli stipendi ai propri giocatori. Così, Prandelli prova a rimandare indietro gran parte delle critiche che oggi gli piovono addosso – anche da parte di alcuni giocatori come Sneijder che mai ha legato con il tecnico.

L'accusa all'ex presidente. Le parole del tecnico arrivano attraverso il sito ufficiale del galatasaray e sono una accusa precisa alla vecchia dirigenza che ha portato la società sull'orlo del baratro e tra le mille difficoltà che oggi impediscono al club di poter gestire serenamente la situazione: "Il nostro ex Presidente mi ha convinto proponendomi un progetto importante e innovativo per competere con i migliori club d’Europa. Abbiamo costruito uno staff e una rosa per migliorare la scorsa stagione. Dopo aver avviato alcune operazioni di mercato come Pato, Ibarbo, Doria, Balanta, Marcelo e Douglas, abbiamo cominciare a trattare il trasferimento di Campbell e Song. Volevamo acquistare almeno due di questi giocatori. Successivamente, mi è stato comunicato da Mr. Ebru, in modo amichevole, che non avevamo abbastanza soldi per queste operazioni. Il Presidente ha continuato a proporre alcuni nomi, dicendo che i problemi sarebbero stati superati. Sapete tutti quello che è successo dopo. E così, abbiamo accettato la situazione e abbiamo continuato a lavorare per ottenere il massimo dalla squadra che abbiamo. Sapevamo che non sarebbe stato facile. Il Presidente ha criticato il nostro gioco e poi si è dimesso senza troppe spiegazioni. La nuova amministrazione sta lavorando per migliorare questa difficile situazione".

Scelta di passione non per soldi. Prandelli è un fiume in piena. Non solo a difesa della società ma anche verso il proprio operato, difendendo una posizione scomoda con il piglio di chi ha scelto per passione e convinzione, senza vincoli o clausole: "Ora dico alcune cose: il mio contratto non è legato ad alcuna condizione. Al contrario, sono venuto qui per vincere, non per fare soldi. Il mio passato parla chiaro: mi sono sempre preso le mie responsabilità e non mi aspetto mai qualcosa in cambio. Io lavoro duramente per raggiungere successi storici qui, e ringrazio tutti coloro che finora hanno contribuito. Sono convinto che possiamo ancora raggiungere i nostri obiettivi"

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