Gaetano D’Agostino, da possibile “galacticos” ad allenatore in Serie D
Nessuno si sarà dimenticato dei gol, le punizioni e gli assist geniali di un fenomeno della trequarti e del centrocampo come Gaetano D’Agostino, uno dei giocatori più importanti e più richiesti in Italia. Il punto più alto della sua carriera, lo raggiunse nel 2009, quando Juventus e Real Madrid cercarono in tutti i modi di acquistarlo a titolo definitivo, trovando però il muro della sua ex squadra, l’Udinese, che pare avesse chiesto di inserire nella trattativa alcuni giovani blancos da far poi crescere in Friuli. Una richiesta che non trovò d’accordo il Real che decise di rinunciare. Una carriera fatta di pochi successi ma di grandi traguardi raggiunti per D’Agostino, che riuscì a vincere anche lo scudetto alla Roma, ma con un ruolo marginale.
Gli inizi di una carriera promettente
Oltre ai diversi cambia di maglia nella sua carriera, il destino è stato fin troppo duro nei suoi confronti per colpa di un brutto infortunio. D’Agostino, palermitano doc, classe 1982, cominciò a tirare i primi calci al pallone nelle giovanili del Palermo dove si mise subito in mostra, sin dagli esordi, grazie alle sue grandi capacità tecniche e un fiuto per il gol davvero incredibile. Addirittura, nel 1998, a soli sedici anni, realizzò cento reti in una sola stagione. Con questi numeri, nei suoi confronti, non poteva non scatenarsi una vera e propria asta di mercato tra i top club italiani. In questa accesa battaglia, fu la Roma a spuntarla, acquistando definitivamente il cartellino del giovane centrocampista.
La consacrazione all’Udinese
Non trovando spazio nella Roma però, la società giallorossa decise di inserirlo nella trattativa che portò Antonio Cassano nella Capitale, offrendo la sua comproprietà al Bari. In Puglia trovò subito un minutaggio maggiore, facendo una buona stagione con i “galletti”. Ritornò alla Roma due anni dopo, ma gli bastò un anno e mezzo per capire che per lui non ci sarebbero state possibilità di giocare. Si trasferì così al Messina di Bortolo Mutti, nel quale disputò due buone stagioni. Ma fu all’Udinese che D’Agostino si consacrò. Galeone lo vedeva bene davanti alla difesa e fu qui che si notò la sua grande tecnica sui calci piazzati, diventati negli anni il suo vero marchio di fabbrica.
Il grande sogno di andare al Real o alla Juve
D’Agostino iniziò ad affermarsi in Serie A, ma fu nella stagione 2008/2009 che esplose definitivamente e attirò le attenzioni di due top club come Real Madrid e Juventus che bussarono alla porta dei Pozzo per cercare di acquistarlo. La richiesta dell’Udinese era alta: 25 milioni netti chiesti ai blancos e le metà dei cartellini di De Ceglie, Marchisio e Giovinco ai bianconeri, più altri milioni. Rifiutate le richieste dell’Udinese dagli spagnoli e dalla Vecchia Signora, D’Agostino rimase ad Udine ma un brutto infortunio al menisco, lo tenne fuori dai campi per quasi tre mesi. Uno stop che gli condizionò definitivamente la carriera. Fu ceduto alla Fiorentina per quattro milioni e mezzo, ma in viola D’Agostino non trovò il clima adatto per rinascere.
La fine di un'illusione
Per l’irrisoria cifra di 111 mila euro, fu l’Udinese di Pozzo ad accaparrarsi, alle buste con la Fiorentina, il cartellino di D’Agostino che però non rientrava più nei piani della società friulana che lo girò in prestito al Siena prima che i toscani lo acquistassero a titolo definitivo. Nel gennaio del 2014 finì poi a Pescara per sperare in una clamorosa rimonta salvezza che però non arrivò.
Il triste epilogo fra i dilettanti
Ritornato al Siena, trovò una società nella bufera generale per i fatti che noi tutti conosciamo, e la squadra non si iscrisse al campionato di Serie B, con D’Agostino che finì tra gli svincolati, prima di trovare l’accordo con la Fidelis Andria, in Serie D. Ma a dicembre dello stesso anno, si trasferì al Benevento, ritornando a giocare nel calcio professionistico. La sua carriera da giocatore, si è poi conclusa con la maglia della Lupa Roma nel 2015. Oggi, Gaetano D’Agostino, è l’allenatore dell’Anzio, squadra che si trova nel Girone H di Serie D.