Gabigol: “Se l’Inter avesse creduto più in me… Guardate che calciatore sono diventato”

L'Inter lo pagò quasi 30 milioni al Santos, portandolo in Italia con la nomea di nuovo Ronaldo (il Fenomeno). Alla fine, Gabriel Barbosa giocherà la pochezza di 9 partite segnando un solo gol (contro il Bologna). Una pochezza che spinse i dirigenti nerazzurri a ricredersi sulle qualità di un ragazzo che stentava a ritrovarsi, anche in prestito. Prima al Benfica, poi al Santos, quindi al Flamengo. Dove è rinato con una stagione a dir poco straordinaria.

In rossonero, ‘Gabigol' è tornato ad esserlo di nome e di fatto trascinando il Flamengo sia in campionato che in Copa Libertadores dove si giocherà la finalissima contro il River Plate. Il tutto grazie alle sue prestazioni, maiuscole e ricche di gol che ne hanno rilanciato il nome. Anche per la gioia dell'Inter che ne detiene ancora il cartellino, pronta a ottimizzarlo nel mercato invernale per recuperare quanto investito una manciata di stagioni fa.

Nessuna possibilità di rivederlo nell'Inter

In quest'Inter, che manca in attacco di alternative valide ai soli Lautaro e Lukaku, spazio per Gabigol non ci sarà comunque. Anche se i numeri del brasiliano sono da record, per Antonio Conte le priorità sono altre così come quelle della società. E se da un lato è il club a non palesare alcuna possibilità di reinserimento in rosa, dall'altro c'è lo stesso attaccante che non ha avuto parole d'elogio nei confronti della società cui è ancora tesserato.

 Sono arrivato molto motivato per mostrare il mio miglior calcio, ho sempre lottato negli allenamenti, cercando di capire la filosofia di ogni allenatore in un ambiente totalmente nuovo per me. Forse con continuità il risultato sarebbe stato diverso. Ho sempre rispettato le decisioni dei vari tecnici. Ma ho giocato troppo poco, anche se ho imparato molto

Il ‘nuovo' Gabigol: una macchina perfetta

Gabigol oggi ha 23 anni e ha trascinato i brasiliani del Flamengo per tutta la stagione a suon di gol e record personali. Al momento ha infilato 29 reti e trovato 10 assist in 37 partite totali, numeri da fenomeno, tanto che tra i tra i tifosi rossoneri è diventato un simbolo e la società sta valutando anche la possibilità del riscatto:

Ho avuto due grandi stagioni in Brasile e ora mi vedo come un altro giocatore: più maturo, concentrato e evoluto tecnicamente, tatticamente e fisicamente.