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Gabbiadini, rinnovo e aumento d’ingaggio. E’ il ‘colpo’ in attacco del Napoli

Ventura lo ha convocato in Nazionale, un segnale di grande fiducia nei confronti del ragazzo che in azzurro non è ancora esploso. Sarri lo attende e studia le mosse per valorizzarne le potenzialità.
A cura di Jvan Sica
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Adesso tutto è nelle mani e nei piedi di Manolo Gabbiadini. L’ennesima squadra che lo ha cercato, l’Everton, non è riuscita a strapparlo a un De Laurentiis che da una parte voleva monetizzare la vendita di un classe 1991 cercato da tutti i club di fascia medio-alta, e dall’altra spera di farlo diventare quello che a sprazzi ha mostrato in questi anni: un vero astro del calcio italiano. E fa specie pensare che Giampiero Ventura per la sua nuova Italia abbia convocato proprio Gabbiadini, più bravo a fare la seconda punta secondo il discorso fatto dal nuovo ct su Berardi, rispetto a Lorenzo Insigne, titolare nel Napoli dello scorso anno e fra i convocati di Conte per Euro 2016.

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Questa è stata l’estate più difficile per Manolo. Finisce la stagione scorsa con un malessere incredibile. Quando gioca (molto poco) è sempre corrucciato e triste, nemmeno il gol gli restituisce il sorriso. Vuole essere in campo il più possibile e avere davanti un centravanti che fa 36 gol in campionato come Higuain ovviamente lo blocca. Cerca di riciclarsi come esterno nel 4-3-3 ma non rende. Quando Higuain passa alla Juve per tutti sembra essere arrivato il suo momento. Gioca bene e segna caterve di gol nelle prime amichevoli precampionato (addirittura una quaterna al Monaco) e tutti in città credono che sia l’anno della sua definitiva affermazione.

Il problema però resta Sarri e il suo sistema, ormai mandato a memoria da tutti. Nel suo 4-3-3 il centravanti deve lavorare molto in appoggio agli esterni e soprattutto essere pronto alla finalizzazione negli ultimi 10 metri. Purtroppo Gabbiadini senza spazio e possibilità di muoversi in profondità, approfittando degli spazi che un centravanti vero gli apre, gioca ingolfato. Anche per questo il Napoli corre subito ai ripari comprando dall’Ajax Milik e cerca di piazzare alla migliore contropartita possibile il ragazzo di Calcinate: prima lo offre all’Inter per raggiungere Icardi, poi è la volta della Fiorentina per avere un Kalinic perfetto nel gioco di Sarri, in questi ultimi giorni invece De Laurentiis e Giuntoli hanno cercato di venderlo all’Everton per poter avere nuovi soldi per l’assalto a Cavani. E, come detto, anche questa possibilità è svanita.

Rimasto senza alternative, gli azzurri hanno messo sul piatto un super rinnovo fino al 2021 da 3 milioni netti a stagione. L'ex doriano avrà finalmente la possibilità di dimostrare – complice anche l'impegno di Champions – di non deve essere considerato un rincalzo. Toccherà anche a Sarri cercherà in tutti i modi di dare maggior valore al calciatore magari impostando quel 4-4-2 a tratti visto contro il Milan con Callejon scalato a centrocampo e Mertens più vicino a Milik, perché a differenza di Higuain che aveva bisogno di essere padrone della zona centrale dell’attacco, Milik sa meglio dialogare con un compagno che lo avvicina, disponendosi in verticale o in orizzontale (la Polonia con Milik-Lewandowski si schiera in questo modo). Palla a te, Gabbiadini. Adesso dimostra quanto vali.

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