Gabbiadini non fa festa, è l’anticamera dell’addio al Napoli

Un giorno all'improvviso… un giorno nemmeno tanto lontano capiterà che le strade di Gabbiadini e del Napoli prenderanno direzioni diverse. Un giorno all'improvviso, nella prossima session estiva delle trattative, l'ex attaccante della Samp si ritroverà altrove, in una squadra che gli assicuri continuità di gioco e di rendimento. Un giorno all'improvviso… cantavano i compagni di ventura che sotto la Curva del San Paolo festeggiavano Higuain per il record e per la certezza matematica di partecipare alla prossima Champions senza passare per i preliminari rischiosi. Manolo come altri – tra cui Rafael, Gabriel, Strinic e Maggio – non sono rimasti in campo a godersi allo spettacolo del pubblico in festa, non hanno partecipato all'euforia collettiva.
Avrebbero dovuto? Sì ma quell'assenza era dettata da un profondo malessere per il verso che ha preso la stagione a livello personale: entrambi non hanno gradito il basso minutaggio concesso loro dal tecnico che ha trasformato la squadra in un monolite, salvo poche variazioni fatte in corso d'opera e dettate spesso più dalla necessità che dalla voglia di attuare soluzioni tattiche alternative. Per entrambi Hysaj e Higuain si sono rivelati montagne invalicabili, così come le decisioni granitiche di Sarri che di fatto li hanno relegati nel cono d'ombra, con il ‘più giovane' che teme anche per la convocazione di Conte per il prossimo Europeo. Sorte comune ma destini differenti, perché a giocare a favore della punta è la carta d'identità: a 24 anni e con offerte che non mancano può anche (ri)pensare il futuro a breve termine.

Nei mesi scorsi il club ha rifiutato offerte milionarie (il Wolfsburg ne offriva 25), resistito all'assalto dell'Inter – tornata alla carica di recente – e messo la sordina alle rimostranze del procuratore. Nonostante le rassicurazioni da parte della società, che più volte ha definito Gabbiadini come un patrimonio del Napoli, l'addio appare inevitabile per volontà stesso del calciatore che cerca spazio e opportunità. Cose che con un Higuain così non avrà mai.