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Frosinone promosso in Serie A, Maurizio Zamparini: “Faccio ricorso”

Maurizio Zamparini, il presidente del Palermo, ha deciso di chiamare in causa la Federazione e chiedere la non omologazione del risultato della finale playoff giocata a Frosinone: “Quello che è successo è una vergogna ma lo è anche tutto questo Paese. I palermitani devono ribellarsi, devono andare in Procura”. Il patron ha poi tirato in ballo un precedente del 2015, che potrebbe essere utilizzato dal giudice per punire eventualmente il Frosinone e riaprire clamorosamente il discorso promozione.
A cura di Alberto Pucci
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Con la promozione di Empoli, Parma e Frosinone, il campionato di Serie B ha ufficialmente chiuso i battenti e augurato ai tifosi buone vacanze. Le forti polemiche generate dalla finale playoff di ritorno, potrebbero però regalare una coda inattesa al torneo cadetto. Dopo l'apertura da parte della Procura Federale di un'indagine relativa all'ultima giornata del campionato tra Spezia e Parma, anche il Palermo ha lanciato accuse pesanti e fatto ricorso alla Federazione per quello che è successo nel convulso finale della gara dello stadio "Stirpe".

A poche ore dal triplice fischio finale, che ha sancito il ritorno in Serie A dei ciociari, il presidente Maurizio Zamparini ha così deciso di fare ufficialmente ricorso per la non omologazione del risultato e per riaprire clamorosamente il discorso promozione: "E' stata una vergogna, questi furti sono inammissibili – ha spiegato il patron al "Giornale di Sicilia" – Già quando ho visto l’arbitro di Roma ho creduto fosse una cosa inimmaginabile. Quello che è successo è una vergogna ma lo è anche tutto questo Paese. I palermitani devono ribellarsi, devono andare in Procura".

Gli episodi dello "Stirpe" e il congedo di Zamparini

La reazione furiosa della società siciliana è nata da alcuni presunti errori arbitrali commessi durante il match, dalle continue interruzioni nei minuti di recupero della partita (le immagini televisive mostrano la panchina del Frosinone lanciare in campo alcuni palloni durante un contropiede del Palermo) e dall'invasione di campo che avrebbe, secondo Zamparini, costretto l'arbitro a fischiare la fine nonostante non fosse ancora scaduto il tempo di recupero: "Avevo già avuto delle avvisaglie, questo è un arbitro mandato apposta per farci perdere – ha continuato il presidente – Non abbiamo giocato a calcio nell’ultima mezz’ora. Non prendetevela con Zamparini ma fatelo con questo mondo del calcio, con il quale io ho finito. Speravo di chiudere con il Palermo in Serie A ma da oggi non ci sarò più. C’è chi è disposto a prendere il Palermo in Serie B anche a zero lire".

https://www.youtube.com/watch?v=93yUw7c5TYM

Il precedente che fa sperare i tifosi rosanero

In un altro suo intervento a "Mediagol", Zamparini ha poi spiegato perché i tifosi del Palermo possono ancora sperare nella Serie A: "Per molto meno di quanto successo nella finale, in un Bari-Latina di qualche tempo fa terminato sul campo 2-1, il risultato è stato ribaltato dal giudice sportivo in un 0-3 a tavolino. Per questo penso che la Serie A non è persa". Il precedente a cui si riferisce il presidente rosanero risale al 2015, quando in una partita tra le squadre Primavera di Bari e Latina alcuni raccattapalle lanciarono in campo dei palloni per far perdere tempo. Questa iniziativa determinò l'entrata in scena del giudice che punì il Bari con la sconfitta a tavolino grazie a ciò che dice l'articolo 17 del regolamento federale: "La società ritenuta responsabile, anche oggettivamente, di fatti o situazioni che abbiano influito sul regolare svolgimento di una gara o che ne abbiano impedito la regolare effettuazione, è punita con la perdita della gara stessa con il punteggio di 0‐3".

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