Francia, calcio truccato, sotto accusa il presidente del Marsiglia
Lo scandalo potrebbe avere delle dimensioni enormi tanto da coinvolgere sia le società di Ligue2, sia quelle di Ligue1. Ovviamente stiamo parlando del campionato francese che è stato sommerso dall'ondata di un'inchiesta contro le partite truccate che sta mietendo già le prime illustri vittime. A fare da collante tra le due categorie ci sarebbe il culb del Caen, neopromosso in massima serie ma coinvolto in illeciti in serie cadetta. Gli inquirenti sono partiti da intercettazioni effettuate durante un’indagine su una casa da gioco di Parigi per far scattare l'inchiesta su partite truccate che risalirebbero alla scorsa stagione. In mezzo a questo tsunami gli investigatori stanno analizzando anche alcuni trasferimenti sospetti e commissioni in nero fra diversi club. Sotto arresto sono finiti al momento anche il presidente del Marsiglia Vincent Labrune e Jean François Fortin, presidente del Caen.
Partite truccate, retrocessioni pilotate. La società neopromossa in Ligue 1 è sospettata di aver aderito a un sistema di match truccati in serie cadetta per evitare la retrocessione del Nimes, presieduto da Jean Marc Conrad, che avrebbe coordinato il tutto con il proprietario della casa da gioco parigina, Serge Kasparian. Kasparian è stato arrestato nei giorni scorsi e il legame con il Nimes è evidente visto che la casa da gioco è anche sponsor del club. Ma lo scandalo si sta diffondendo a macchia d'olio: sarebbero coinvolti anche altri club come l’Angers, che smentisce ogni addebito, il CA Bastia, il Digione, il cui allenatore Oliveir Dall’Oglio è a sua volta sottoposto a interrogatorio. Poi c'è anche il Creteil sempre di Ligue2, allenato allora dall’attuale tecnico del Reims, Jean Luc Vasseur che appare nella lista dei testimoni, insieme ad altri protagonisti della vicenda. Tante le partite sospette tra cui i riflettori degli inquirenti stanno indagando su Digione-Nimes 5-1 del 25 aprile 2014, ma anche Angers-Nimes 2-3 e soprattutto su Caen-Nimes 1-1 del 13 maggio scorso.
Anche il Marsiglia nei guai. Sul fronte ‘mercato', invece, sotto accusa è finito il club del Marsiglia. Il presidente, Vincent Labrune, è stato messo in stato di fermo per un interrogatorio che potrebbe riguardare l’acquisto dell’attaccante André-Pierre Gignac, rilevato dal Tolosa nel 2010 e rilanciato proprio quest’anno da Marcelo Bielsa. La transazione economica su Gignac – di 18 milioni di euro – aveva già provocato nel gennaio 2013 perquisizioni in sede del Marsiglia.