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Francia al Mondiale, ma che sofferenza (video)

Un gol in fuorigioco, superiorità numerica, un’autogol a favore: ‘les bleus’ volano in Brasile senza gloria.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Era il giorno più lungo per il calcio francese: l'eliminazione prematura dal Mondiale, un evento già avvenuto per 6 volte ai transalpini sembrava vicinissima. Il rischio di un passaggio dal blu notte al rosso vergogna era davvero dietro l'angolo. Eppure, in qualche modo la Francia ce l'ha fatta: 3-0 all'Ucraina, e biglietto per il Brasile staccato. Ma è vera gloria? Les bleus hanno dominato la prima parte della gara, poi c'è voluta un'espulsione per gli ucraini, una rete in fuorigioco (che ha sollevato polemiche) e un autogol a favore per andare in Brasile. Insomma, non è una Nazionale da rifondare completamente ma serviranno correttivi sostanziali. Certo, la storia insegna che a volte alcune squadre arrivate al Mondiale per il rotto della cuffia, abbiano poi fatto imprese storiche. Ma questa volta no: una Francia che gioca in questo modo ha poche speranze di superare già la fase a gironi, figurarsi di arrivare fino in fondo. Perfino l'Italia, che non è certo stellare, in questo momento è molto superiore ai transalpini. Figurarsi contro Spagna, Germania, Argentina e lo stesso Brasile, che un Mondiale in casa sogna di vincerlo dal 1950.

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Under di talento, big in affanno. Del resto, che la nazione che ha da poco stravinto il Mondiale Under-20 potesse rimanere a casa e non partecipare al mondiale brasiliano sembrava una situazione grottesca e paradossale. Alla luce accecante delle giocate di Pogba e degli altri "petits joueurs" della squadra Under 20, fanno da contraltare le ombre dei "grandi" allenati dall'ex bianconero. Una crisi, quella della nazionale maggiore, che è ormai diventata di dominio pubblico e tra gli argomenti più discussi in tutto il Paese. Del resto, i tifosi francesi non amano questa squadra (la maggioranza della tifoseria giudica antipatici i componenti della rosa di Deschamps) e chiedono a gran voce un cambiamento immediato, a cominciare dalla panchina dove l'attuale tecnico non godrebbe più della fiducia necessaria.

Per il rotto della cuffia. Così se l'è cavata Deschamps, in bilico fino a quando non ha avuto la certezza di aver battuto l'Ucraina che all'andata aveva fatto penare i transalpini: resterà ct fino a giugno 2016, la federazione ha ufficializzato il prolungamento di due anni del contratto. L'ex juventino resta in sella, nonostante l'ombra di Zinedine Zidane, oggi secondo di Ancelotti a Madrid. Un nome "importante" in grado di risvegliare l'orgoglio (ferito) dei tifosi francesi. Subito dietro Zizou, ci sarebbero Arsene Wenger e Rudi Garcia: quest'ultimo con una percentuale davvero minima, visto il suo successo con i colori giallorossi.

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