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France Football celebra i “Bleus”: Deschamps è l’allenatore francese dell’anno

Il commissario tecnico campione del mondo ha ricevuto il suo terzo premio, dopo quelli vinti nel 2003 e nel 2010. A votare Deschamps sono stati gli allenatori transalpini premiati in passato. “Che cosa farò dopo aver guidato la nazionale campione del mondo? Non ho un piano per la mia carriera. Non ne ho mai avuto uno. Sono soddisfatto di quello che sto facendo ora”, ha dichiarato il ct dei Bleus.
A cura di Alberto Pucci
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Sono passati ormai diversi mesi dal trionfo mondiale di Kiev, ma l'eco dell'impresa della nazionale di Didier Deschamps è ancora vivo nella testa di tutti i tifosi francesi. Il cinquantenne commissario tecnico, dopo aver alzato al cielo il premio FIFA e il Globe Soccer Awards, recentemente assegnato a Dubai, ha infatti nuovamente ricordato le gesta dei suoi giocatori in occasione della sua premiazione come miglior allenatore francese dell'anno: la terza dopo quelle del 2003 e 2010.

A premiare Deschamps è stata la rivista France Football che, dopo aver consegnato a Modric il Pallone d'Oro, ha reso omaggio ai "Bleus" celebrando il successo del tecnico: votato a larga maggioranza dagli allenatori premiati in passato. L'ex allenatore del Marsiglia, diventato il terzo nella storia ad aver alzato la Coppa del Mondo sia da giocatore che da allenatore dopo Mario Zagallo e Franz Beckenbauer, ha così preso il posto di Zinedine Zidane: vincitore nella scorsa edizione e anche lui in nomination per aver vinto la Champions League per tre anni di fila.

La bella vita di Didier

Intervistato a margine della premiazione, Didier Deschamps ha parlato del dopo Mondiale e del suo futuro: "C'è una frase che mi piace: è nelle più grandi vittorie che facciamo le più grandi stupidate – ha spiegato il commissario tecnico francese – Perché possiamo avere l'impressione che nulla possa accaderci. Invece dobbiamo ricordare perché e come siamo arrivati ​​lì e su quali forze abbiamo fatto affidamento. Che cosa farò dopo aver guidato la nazionale campione del mondo? Non ho un piano per la mia carriera. Non ne ho mai avuto uno. Sono soddisfatto di quello che sto facendo ora. Grazie alla mia prima vita da giocatore, che mi ha dato una forma di libertà, so che la mia prossima vita sarà sempre bella".

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