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Fonseca attacca Suarez: “Ha problemi mentali, cambi psicologo”

Il casus belli un presunto mancato pagamento dell’ex-attaccante di Juve, Roma e Napoli quando era il suo procuratore: “Tutto falso, lui non sa neanche contare se non usa le dita”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Duro affondo di Daniel Fonseca al suo connazionale Luis Suarez: l'ex-attaccante di Napoli, Juventus e Roma, ha infatti puntato il dito contro il Pistolero, attualmente in forza al Barcellona ma in passato suo assistito. Il casus belli tra Fonseca e Suarez pare sia dovuto ad un debito non pagato dal suo ex-procuratore verso il suo ex-assistito, oggi al Barcellona: Suarez avrebbe dovuto incassare, pare, circa il venti per cento del suo trasferimento dal Nacional di Montevideo al Groningen, avvenuto circa dieci anni fa. Pagamento che, pare, non sia mai avvenuto.

Fonseca, che già in passato in un fuori-onda su Sky Sport aveva attaccato un altro suo connazionale, Edinson Cavani (critiche poi confermate nei giorni successivi in alcune interviste), ha così puntato il dito nuovamente contro il Pistolero. "La smetta di dire che gli devo duecentomila dollari, perché non è assolutamente vero", ha tuonato Fonseca alla radio uruguaiano 1010, "anzi, se ne ha il coraggio dica a tutti la verità scomoda che gli ho rivelato una volta. Questo è il motivo per cui questo personaggio impresentabile si è nascosto per sei anni. Suarez mente, ha già dimostrato di avere problemi mentali e questo lo sanno tutti", ha continuato l'ex-attaccante della Celeste, "è per questo motivo che continua ad andare da uno psicologo, anche se non mi pare che stia funzionando. Forse dovrebbe andare da qualcun altro". Parole durissime quelle del suo ex-procuratore, che poi rincara la dose: "Per contare ha bisogno delle dita, altrimenti non lo sa fare".

Parole al vetriolo che faranno sicuramente discutere ancora: la lunga polemica tra Fonseca e Suarez, insomma, si annuncia ancora lunga da risolvere, e potrebbe avere risvolti giudiziari. Il Pistolero ha lasciato poi l'assistenza di Fonseca come procuratore per passare sotto contratto con Pere Guardiola, fratello di Pep tecnico del Bayern Monaco e prossimo allenatore del Manchester City.

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