Fiorentina, riparte il progetto “Cittadella Viola” con il nuovo stadio
In principio fu la Juventus. L'unica squadra di Serie A di massimo livello a impegnarsi economicamente nell'affrontare la sfida di uno Stadio tutto nuovo, moderno e soprattutto di proprietà. Il ‘JStadium' è di fatto una perla, incastonata in un muro di mattoni, costituito da tutti gli altri impianti fatiscenti e mal funzionanti, per lo più risalenti ai fasti di ‘Italia 90' e che, spesso, rivivono grazie a restyling ciclici che durano l'arco di un paio di stagioni. Un panorama desolante cui si sta ponendo rimedio grazie alla scelta anche di altre società di seguire le orme bianconere e – nel suo piccolo – del Sassuolo con il gioiellino del ‘Mapei Stadium'. A Roma, sponda giallorossa, si è già in fase avanzata di progetti, a Milano – sia Inter che Milan – si sta discutendo sul futuro di San Siro e della nuova area oggi dedicata all'Expo. A Cagliari c'è sempre la questione ‘Sant'Elia' e a Udine il ‘Friuli' è un cantiere aperto per permettere un ampliamento e una ristrutturazione totale. E da oggi anche a Firenze si è tornati a parlare di nuovo stadio.
Subito i numeri: 40 mila posti, 56 ingressi in una Cittadella da 50 ettari e 305 milioni di euro
La data non sarebbe stata scelta a caso perché proprio in quell'anno Firenze ospiterà il G8 e concludere il progetto per le sorti della città sarebbe fondamentale. Una vera e propria ‘Cittadella' sportiva dove il nuovo impianto sarebbe il classico fiore all'occhiello: 40mila posti tutti al coperto (in stile Allianz Arena di Monaco di Baviera) con il campo posizionato a quattro metri sotto il livello stradale, 56 ingressi e 14 tornelli. Uno stadio nuovo di zecca e di proprietà al centro di attività ricettive sparse in circa 50 ettari. Si tratterebbe di un progetto unico in Italia che prevede un investimento superiore ai 305 milioni di euro e che ovviamente non solo garantirebbe nuovi posti di lavoro ma consentirebbe alla Fiorentina di fare il sospirato salto di qualità. Adesso la palla passa ai Della Valle che dovranno decidere insieme al Comune i prossimi passi da compiere per evitare che il sogno resti sulla carta.