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Fiorentina, Ribery: “In Italia c’è più passione, e che orgoglio gli applausi di San Siro”

Il giocatore di Vincenzo Montella, protagonista assoluto in questa prima parte di stagione, ha raccontato i primi mesi in Italia e il grande coinvolgimento dei tifosi: “Le persone qui tifano in modo diverso, forse ci mettono più passione. Anche in Germania si ama il calcio, ma c’è differenza. Qui per molti nella vita c’è solo famiglia e calcio”.
A cura di Alberto Pucci
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A Franck Ribery sono bastate poche settimane per confermare di essere ancora un grande giocatore e per conquistare il cuore dei tifosi della Fiorentina. Il trentaseienne attaccante francese, in attesa di tornare in campo dopo la sosta per le nazionali, ha così raccontato ai microfoni di Sport Bild il suo ambientamento in Italia e i suoi primi passi nella Serie A: "Le persone, la lingua…a Firenze la vita è completamente diversa – ha spiegato RiberyDopo circa due mesi mi è facile parlare italiano e trovo che sia una lingua molto più semplice rispetto al tedesco. Ora sto cercando una casa abbastanza grande per la mia famiglia, che spero mi raggiunga presto perché mi manca molto".

"Camminare per la città è però quasi impossibile. Non posso uscire e le persone sono così entusiaste che continuano a volere foto e autografi. Dovrei nascondermi con un cappuccio per evitare di essere riconosciuto. Finora non ho visitato nulla, ma una cosa la posso dire: il cibo è fantastico". Nella lunga intervista concessa al magazine tedesco, Ribery ha poi parlato anche della sua condizione fisica e delle differenze tra Bundesliga e Serie A.

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La passione italiana

"Ora sono forse al 90-95% della forma. In estate è stato difficile: mi sono allenato da solo, ma il lavoro con la squadra poi ti manca.  La Serie A è completamente diversa dalla Bundesliga: c'è più tattica e le squadre giocano un po' di più in attesa. Ma entrambi i campionati hanno il loro fascino. Le persone qui tifano in modo diverso, forse ci mettono più passione. Anche in Germania si ama il calcio, ma c’è differenza. Qui per molti nella vita c’è solo famiglia e calcio".

"Firenze è come Marsiglia – ha continuato il giocatore viola – Con una vittoria l’intera città è felice, con una sconfitta piange. I tifosi adorano il calcio, lo spettacolo. Premiano le prestazioni, la lotta, le grandi giocate. L’acclamazione di San Siro, uno stadio storico, è stata fantastica. Mi ha reso orgoglioso. Firenze mi ha dato questa grande opportunità e non avrei giocato in un altro club di Bundesliga, volevo una nuova esperienza, un nuovo paese, una nuova vita".

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