Fiorentina-Milan: il crocevia di Montella e Allegri

Dentro o fuori – Il futuro è adesso, o meglio: domenica prossima all'ora di pranzo. Le strade europee di Fiorentina e Milan, passano infatti dall'incrocio del "Franchi" di Firenze. Uno snodo cruciale per i due club, già impegnati a pianificare quella che sarà la prossima stagione e a capire quali potrebbero essere i colpi di mercato, utili per rinforzare i reparti più sofferenti. Per tenere il passo della concorrenza e per ambire a posizioni sempre più elitarie in campionato, serviranno idee, progetti e, soprattutto, denari da investire: fondi che, al momento, solo la Champions League può garantire. Con Inter e Lazio sempre in agguato, sarà vietato sbagliare per viola e rossoneri. Specialmente per i toscani che, dopo aver buttato al vento l'ottimo inizio di campionato, devono a tutti i costi cercare i tre punti. Per Massimiliano Allegri, invece, va capito se il bicchiere va inteso come mezzo vuoto o mezzo pieno. Se l'ambizione milanista è quella di soffiare il secondo posto al Napoli, la vittoria a Firenze sarebbe fondamentale. Se, invece, l'obiettivo è quello di rimanere ancorati al terzo posto (tutto sommato, e vista la stagione del Diavolo, da non disdegnare), anche un pareggio contro i ragazzi di Montella, potrebbe tornare utile.
Ex di oggi e di ieri – Come già scritto, non sarà un pomeriggio "ordinario" per Montolivo, Pazzini e Aquilani. Fiorentina-Milan, nel corso degli anni, è sempre stata una partita molto sentita: specialmente dagli ex di turno. Da queste parti, e sotto la Madonnina milanese, sono passati diversi giocatori. Dai vari Hamrin e Chiarugi, di molti anni fa, fino a campioni come Baggio, Brocchi e Gilardino: attori protagonisti di partite rimaste nella storia come quella del 4 Ottobre 1992 terminata 7 a 3 per il Diavolo, con doppiette di Massaro (altro ex di turno), Gullit e Van Basten ed il gol di Lentini. Il trasferimento che fece più rumore, fu però quello di Manuel Rui Costa che, con la sua partenza verso Milano, ferì la parte di tifoseria più accesa della Fiorentina: quella stessa Curva Fiesole che, anni prima, scese in piazza per ribellarsi alla cessione del "divin codino". A dirigere la partita sarà Paolo Tagliavento: fischietto che ha arbitrato entrambe le squadre una quindicina di volte in carriera, distribuendo quasi equamente punti, torti e favori arbitrali.
Il borsino delle squadre – Montella e Allegri arrivano alla partitissima con umori diversi: nero, anzi nerissimo, quello dell'ex aeroplanino, decisamente più tranquillo quello del tecnico livornese. I toscani dovranno fare a meno di Jovetic, Gonzalo Rodriguez e Mati Fernandez: tre assenze pesantissime che costringeranno il "mister" viola ha rimescolare le carte i tutte tre le parti nevralgiche del campo. Il collega rossonero, invece, sarà al "Franchi" con tutti gli effettivi abili e arruolati, fatta eccezione del povero De Jong, fermo ai box già da mesi. Allegri, oltre a recuperare Zapata e Boateng, ritroverà anche Giampaolo Pazzini che, nell'amichevole di ieri pomeriggio contro la Vergiatese ha ripreso a fare il suo mestiere di "goleador": 4 reti alla povera squadra varesina per dimenticare lo scontro con Portanova e "avvisare" i vecchi amici di Firenze. L'unico problema per il Milan sono i diffidati. Quasi tutto l'attacco (Balotelli, El Shaarawy ed il "Boa"9, insieme a buona parte della difesa (Yepes, Zapata, Zaccardo), risulta infatti a rischio squalifica: un campanello d'allarme in vista delle altre due sfide decisive con Napoli e Juventus!