Fiorentina, la ricetta vincente di Sousa: possesso palla e gol
La vittoria a Genova ha ridato le chiavi della vetta alla Fiorentina, che la sta condividendo con l'Inter ma che – al contrario dei nerazzurri ancora in fase di costruzione – sta confermando di avere i numeri giusti per rimanerci grazie soprattutto al lavoro di Paulo Sousa, il tecnico arrivato da Basilea nella diffidenza generale del dopo Montella e che tra campionato ed Europa League ha dimostrato sul campo di valere la fiducia della società e dei giocatori. Proprio da lui parte la nuova Fiorentina, capace di ottenere il massimo dal lavoro dell'Aeroplanino e migliorando nei propri punti deboli, grazie ad un sistema di gioco che permette alla squadra di gestire la palla maggiormente che in passato e permettendo alle punte di finalizzare nel modo più semplice il lavoro del collettivo.
Se ci si fermasse alla gara di Marassi si potrebbe dire che questa Fiorentina è costruita per giocare in trasferta, laddove penetra come burro nelle maglie difensive delle squadre che giocando in casa devono fare la partita. Ma sarebbe riduttivo, perché questa nuova Viola ha carattere, schemi e personalità da vendere anche tra le mura amiche: 9 vittorie in 12 turni, come nessuno, ottenute con 5 successi in casa e 4 fuori, secondo attacco e seconda difesa della Serie A. Insomma, giocare al Franchi o altrove poco cambia per un gruppo che ha ritrovato se stesso pur non avendo un leader.
Forse è questa la mossa vincente di Paulo Sousa, dare le chiavi a turno ai vari giocatori senza identificare il progetto in un singolo. E il gioco ne guadagna. Non è un caso se la Viola è la squadra che riesce a mantenere più di tutti il possesso palla durante la partita. E questo lo ha fatto indifferentemente con tutti, senza mai depersonalizzare il proprio stile di gioco anche nell'unica sconfitta stagionale rimediata contro la Roma.
Un ulteriore elemento a vantaggio di Sousa è aver costruito un gruppo. Di cui tutti sono leader e nessuno è il migliore. Ilicic, Bernardeschi, Tatarusanu, Kalinic, Borja Valero. Vecchi e nuovi in un mix che sta dando forti soddisfazioni. E non è ancora un caso se proprio Nikola Kalinic, nazionale croato di 27 anni, sconosciuto ai più e arrivato in riva all'Arno solamente ad agosto per 5 milioni di euro, sia oggi il goleador della squadra con 7 reti all'attivo di cui ben sei lontano dal Franchi, risultando l'attaccante attualmente più prolifero fuori casa.