Fiorentina in vendita, i Della Valle rifiutano 100 milioni da una cordata italiana
Cosa sta accadendo alla Fiorentina? In pochi riescono a dare una risposta a questa domanda, l'unica certezza è che qualcosa dovrà cambiare perché i Della Valle da tempo hanno deciso di lasciare la proprietà viola. Il problema è a chi affidare la società perché ci sia un continuum con il presente e il passato evitando il rischio di fallimenti o altro. Il clima attorno al club gigliato è dei più caldi, da settimane i tifosi contestano i proprietari, il calciomercato in uscita ha smantellato il gruppo, c'è stato anche il cambio in panchina (Sousa-Pioli) che non ha convinto nessuno. E adesso, le voci di un cambio di proprietà si alternano gettando l'ambiente nel caos.
Cordata italiana, Fiorentina in vendita
L'ultima voce è stata quella di una cordata italiana per prelevare le quote di maggioranza della Viola. Una serie di imprenditori nostrani che aveva fatto affidamento ad Alessio Sundas, gente Fifa e responsabile della "Sport Man" che aveva chiesto un incontro alla famiglia Della Valle. Lo stesso Sundas ha però annunciato che la trattativa è naufragata ancor prima di partire: "Dai proprietari non abbiamo avuto riscontri, un silenzio che giudichiamo come una chiusura definitiva".
Comunicato Sundas: 100 milioni sul piatto
Il comunicato della cordata che abbandona la trattativa e che accusa i Della Valle di aver rifiutato qualsiasi intesa: "Siamo dispiaciuti che i proprietari della Fiorentina non abbiano tenuto nella debita considerazione una proposta seria che giungeva da imprenditori titolari di aziende quotate in borsa e pronti a mettere 100 milioni di euro sul tavolo. Avevamo elaborato un piano di rilancio e potenziamento del club viola che avremmo sottoposto alla famiglia Della Valle nel caso che avesse voluto non solo garanzie economiche ma anche tecniche sul futuro della squadra.
Il silenzio dei Della Valle
Purtroppo, aldilà di una generica lettera in cui si chiedevano solo le credenziali della cordata di imprenditori, dai proprietari della società viola non abbiamo avuto altri riscontri. Un silenzio che giudichiamo come una chiusura definitiva, abbiamo atteso un mese di essere convocati a Firenze, crediamo sia giunto il momento di fare un passo indietro. Ringraziamo i tanti tifosi della Fiorentina che, attraverso i social network, hanno espresso il loro apprezzamento alla nostra proposta che intendeva essere uno strumento di rilancio e potenziamento del club. Purtroppo il nostro tentativo è finito ancor prima di iniziare. E non per colpa nostra".