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Fiorentina, Boateng si confessa: “Vorrei non aver mai fatto un tatuaggio, CR7 non ne ha”

Kevin-Prince Boateng, in un’intervista concessa al quotidiano tedesco Bild, si è pentito dei tatuaggi fatti in passato: “Vorrei non averne mai fatto uno, Cristiano Ronaldo ad esempio non ne ha”. Sul mondo del calcio attuale e sui giovani ha dichiarato: “Oggi i calciatori pensano solo ai social e alla PlayStation”.
A cura di Vito Lamorte
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Kevin-Prince Boateng è, senza dubbio, uno dei giocatori più attenti al look e dei più alla moda del nostro campionato. Il jolly offensivo ghanese, che nel mercato di gennaio ha lasciato la Fiorentina ed è passato al Besiktas, in una lunga intervista ha parlato della sua carriera e ha fatto sapere che c'è una cosa che non rifarebbe mai: i tatuaggi. Sul corpo KPB ne ha diversi ma il pensiero attuale è completamente all'opposto rispetto al passato e lo ha dichiarato in un'intervista concessa al quotidiano tedesco Bild"Vorrei non aver mai fatto un tatuaggio. Oggi sei più bello se non hai tatuaggi perché praticamente tutti li hanno".

Proprio mentre parlava dei tatuaggi ha fatto riferimento a Cristiano Ronaldo, che non è mai cascato nella tentazione di "mettere inchiostro" sul proprio corpo:

Cristiano Ronaldo, ad esempio, non ne ha uno e questo è qualcosa di speciale. Niente, solo la tua pelle. I tatuaggi sono una sorta di muro protettivo che abbiamo costruito e senza il quale ci sentiamo nudi.

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Boateng: I calciatori pensano solo a social e PlayStation

Infine Kevin-Prince Boateng ha parlato del mondo in cui vivono i calciatori e delle pressioni a cui sono sottoposti tutti i giorni:

Bisognerebbe fare un sondaggio tra i calciatori: quanti di loro sono contenti quando vanno ad allenarsi? E quanti si divertono? Per noi professionisti il calcio è un lavoro. Siamo ben pagati, ma questo aumenta la pressione. Per quanto mi riguarda ci sono momenti nei quali mi diverto, altri meno. Prima non era così mi divertivo sempre.

Il calciatore della Fiorentina ha concluso parlando dei giovani e della ricchezza:

Alcuni di loro a 19 anni già guidano la loro Mercedes, non fanno molto per migliorarsi, nessun allenamento extra. Giocano alla Playstation, poi guardano i social e sono gli ultimi ad arrivare agli allenamenti. Il calcio è cambiato così come sono cambiate le persone che ci sono dentro.

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