Fiorentina-Atalanta e Sampdoria-Genoa: una sfida per la Champions e una per la salvezza

Domenica è in programma la 13ª giornata di campionato e il calendario, nel suo menù, propone sfide dal sapore forte e deciso. Juventus-Lazio e Napoli-Milan per gli anticipi del sabato e poi la domenica altre partite più che interessanti con un Fiorentina-Atalanta per palati "europei" e il derby della Lanterna in posticipo dal retrogusto della disperazione.
E proprio su queste due partite in antitesi tra loro, accendiamo i nostri riflettori: da un lato il confronto tra le due principali rivelazioni del momento, in un test-match diretto che decreterà le reali aspettative di Atalanta e Fiorentina.
Dall'altro un match che rischia di lasciare sul campo più sconfitti che vincitori, perchè se è vero che la gara tra Samp e Genoa sarà una partita da ‘tripla', è pur realistico pensare che le due squadre arrivano al derby nella forma psicofisica peggiore, in un clima generale di sconforto e rinuncia.
Anche se mancherà Jovetic per i viola – ma Montella proverà ad averlo fino alla fine – ci sarà El Hamdaoui, l'ultimo arrivato nell'attacco gigliato che ha realizzato un grande goal a San Siro, nella sfida Milan-Fiorentina 1-3, pronto a ripetersi alla prossima occasione.
Con il Milan in grosse difficoltà in campionato, questa potrebbe essere la stagione giusta per arrivare in Europa da parte di un'outsider come la Dea o i Viola, una possibilità che difficilmente potrebbe ripetersi e per questo, la sfida di domenica si preannuncia già come uno spareggio europeo.
Dalla parte dell'Atalanta però, non è da sottovalutare la rinata fiducia attorno alla società. Cè grande positività alla squadra e già prima della vittoria sull'Inter 3-2, nessuno viene mai contestato o fischiato. Anzi, il feeling tra giocatori e tifosi – al di là di quanto stia uscendo dalle indagini della procura di Bergamo – è più che mai saldo: un giocatore che fa una grande giocata viene apprezzato subito con un coro della curva che segue i ragazzi di Colantuono con grande passione e calore.
Non solo. Fiorentina e Atalanta sono in striscia positiva, con i viola che arrivano da 4 successi consecutivi e i nerazzurri che non perdono da 5 gare: gli orobici stanno bene anche fisicamente, hanno il morale alto e con la prestanza fisica possono colmare gli eventuali gap tecnici con la Fiorentina. I viola partono leggermente avanti per qualità e perché giocano in casa, ma gli uomini di Colantuono saranno per i gigliati l'avversario peggiore da affrontare in questo momento e se la Fiorentina riuscisse a battere l'Atalanta avrebbe superato un grandissimo esame di maturità.
Buio pesto a Genova dove non sembra più che il calcio da serie A possa stanziarsi in una città che pur vanta due storiche società che – anche in modo alternato – hanno contribuito a rendere grande il nostro calcio.
Domenica sera sarà difficile pensare di giocare solamente a calcio: il clima tra i tifosi è pesante, le panchine sono più che traballanti, qualsiasi episodio potrebbe far scattare la scintilla.
Ci si aspetta una stracittadina probabilmente giocata anche male, saldata sui nervi – scoperti – di chi scenderà in campo.
Tutto starà ai giocatori e ai tecnici di non sobillare ancor più una vigilia già travagliata.
Genoa, il pericolo arriva da Preziosi – Luigi Del Neri, voluto da Preziosi per il dopo De Canio, non ha racimolato alcun punto in quattro gare: zero vittorie, 11 gol subiti e solo 4 fatti nelle ultime 5 gare che coincidono con altrettante sconfitte consecutive.
Ai rossoblu non sembra andar bene nulla e nemmeno nell'ultima sfida persa contro il Napoli 2-4 sono riusciti a gestire una gara che si era messa anche sui binari giusti.
Tornerà Borriello a disposizione e molto probabilmente anche capitan Rossi, ma il problema reale non sembra essere di chi scenderà in campo bensì di chi gestisce la società e che non riesce a dar fiducia e serenità all'ambiente.
Nel Genoa di oggi c'è confusione generata da una politica societaria che definire incomprensibile sarebbe un eufemismo: il cambio d’allenatore, l'allontanamento di Lo Monaco, l'allontanamento del fidato Capozucca, il ritorno di Foschi: malgrado tutto questo la squadra riuscirà a imporsi nel derby?
Nelle ultime sette partite, sono arrivate solamente sconfitte. Una Caporetto inaspettata quando solo un mese fa si parlava di Ferrara come un nuovo allenatore capace di infondere le proprie idee in modo diretto e immediato. Oggi è additato come l'ennesimo falso talento cui manca la gavetta e l'esperienza.
Fatto sta che questa Samp, così come era troppo bella a settembre, oggi è troppo brutta per essere vera.
Anche con l’entrata in scena di Rinaldo Sagramola come plenipotenziario, non si è capito realmente quale sia il progetto blucerchiato a lungo raggio e l'aria che si respira è pesante come quella che fuoriesce dalle pentole a pressione: al primo sobbalzo, salta il tappo della protesta blucerchiata.