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Finale Juventus-Barcellona: 10 cose che non sapete sull’OlympiaStadion

Teatro dell’umiliazione di Hitler nelle Olimpiadi del 1936 e della vittoria mondiale degli Azzurri di Lippi. Ma anche struttura moderna e multifunzionale che ospita da 60 anni la nazionale tedesca di calcio e la squadra di casa dell’Hertha, che nel 1975 disputò contro il Bayern una partita fantasma.
A cura di Alessio Pediglieri
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La finale di Champions League tra Juventus e Barcellona si disputerà domani 6 giugno nell'Olympiastadion di Berlino, la capitale della Germania Unita che farà di nuovo sfoggio di un impianto all'avanguardia dopo i Mondiali del 2006 dove, proprio in quello splendido scenario l'Italia di Marcello Lippi si laureò per la quarta volta, campione del Mondo contro la Francia. Oggi, lo stadio sarà preparato in ogni ultimo dettaglio per celebrare l'orgoglio tedesco e domani sarà interamente colorato da bandiere e sciarpe bianconere e azulgrana. E' la prima volta che ospita una finale di Champions ma non è l'unico aneddoto attorno ad uno dei fiori all'occhiello degli impianti del calcio e dello sport tedesco. Ecco 10 cose che non sapete sull'OlympiaStadium.

1 – Lo Stadio sportivo più grande al Mondo

La struttura dell'impianto attuale, situato nella Berlino occidentale e rimordernata recentemente, è stata costruita per le Olimpiadi del 1936 e inaugurata all'inizio dei Giochi. Fu progettato dall'architetto locale Werner March e ospitava inizialmente 100.000 persone.  Sul luogo dove sorge però prima erano esistiti due stadi, quello attuale ed uno precedente che avrebbe dovuto ospitare i Giochi della VI Olimpiade. Lo "Stadio Tedesco" venne costruito tra il 1912 e il 1913 all'interno dell'area dell'ippodromo di Charlottenburg, vicino alla Foresta di Grunewald. All'epoca, la capacità di 40.000 posti lo rendeva il più grande stadio sportivo del mondo. Fu concepito per essere lo stadio principale delle olimpiadi estive del 1916 poi annullate per lo scoppio della Grande guerra, che erano state assegnate a Berlino.

2 – La partita fantasma

Ospita l'Hertha Berlin dal 1963, anno di fondazione della Bundesliga, ed è stato l'impianto più grande tra quelli utilizzati per il Mondiale FIFA 1974, quando ha ospitato tre partite. Nel 1975, il club berlinese di casa, l'Hertha, giocò contro il Monaco di Baviera una gara di campionato entrata nella storia. C'era una nebbia così fitta che non fu mai possibile verificare se le grida di "gol!" provenienti dalla curva opposta fossero vere oppure no, nessuno riusciva a vedere fino dall'altra parte. A tutt'oggi, si suppone che la partita sia finita 4-1, ma nessuno l'ha vista.

3 – Lo Stadio della Nazionale tedesca

La Germania ha giocato oltre 30 partite all'Olympiastadion. La gara più memorabile è quella dei quarti degli Europei UEFA 1972 contro l'Inghilterra. Dopo aver vinto 3-1 a Wembley, un pareggio per 0-0 sarebbe stato sufficiente alla Germania Ovest per qualificarsi.  Quel risultato arrivò puntuale e fu il ‘là' per il successo tedesco nel torneo. Nell'ottobre 2012, invece, c'è un ricordo meno positivo e una partita meno felice per la Germania anche se ugualmente storico: quando la Svezia ha recuperato quattro gol, per poi pareggiare 4-4 in una gara di qualificazione al Mondiale.

4 – Andiamo a Berlino!

Lo stadio è stato sottoposto a ristrutturazione totale tra il 2000 e il 2004 in vista del Mondiale 2006, quando l'Olympiastadion ha ospitato quattro partite della fase a gironi: i quarti tra Germania e Argentina. Ma soprattutto la finale tra Italia e Francia vinta ai calci di rigore dagli Azzurri. L'impianto è diventato un fiore all'occhiello dello sport tedesco e vanta una zona tranquilla dove si svolgono tutti gli eventi di sport acquatici, con una piscina che è anche meta di chi non ama il calcio ma desidera trascorrere alcune ore al fresco.

5 – Il teatro dell'umiliazione del Fuhrer da parte di Jesse Owens

Ai giochi olimpici del 1936 lo stadio fu il teatro delle leggendarie imprese dell'atleta statunitense Jesse Owens vincitore di quattro medaglie d'oro vinte nelle specialità del salto in lungo, dei 100 e 200 metri e la staffetta 4×100. Dalla Führertribüne Adolf Hitler assistette inviperito ai trionfi dell'americano di colore, insieme ad altri 110.000 spettatori che furono  testimoni dell'umiliazione sportiva del Reich. In seguito lo stadio ha anche ospitato le semifinali e le due finali del torneo calcistico vinto dall'Italia allenata da Vittorio Pozzo.

6 – Non solo calcio

Da sempre l'impianto di Berlino è stato concepito come una struttura poliedrica, sia prima che – soprattutto dopo – la ristrutturazione degli anni 2000. E' certamente un punto di riferimento per il pallone tedesco visto che la finale di Coppa di Germania si tiene all'Olympiastadion dal 1985, ma una volta l'OlympiaStadion ospitava la squadra di football americano Berlin Thunder, e nel 2009 la pista di atletica e il campo hanno ospitato il Mondiale d'Atletica IAAF. Lo stadio è un vero e proprio centro multifunzionale, adatto per famiglie e bambini. Nell'area si trova di tutto anche chioschi di ogni tipo dal classico curry wurst a bevande varie, ristoranti e store della squadra di casa. Se si vuole comprare una maglia la si può personalizzare al momento con il nome proprio o del giocatore che si preferisce insieme al numero. Lo stadio è anche un posto garantito per la sicurezza dei bambini e dei più giovani che girano in curva senza paura né loro né dei loro genitori.

7 – Monumento Storico

Lo stadio di Berlino è anche un monumento nazionale che racconta una parte importante della storia tedesca ed europea. L'impianto consta di ben 28 ettari di terreno che erano stati originariamente progettati per ospitare le gare di ginnastica e una zona designata a celebrare l’annuale festa del Primo Maggio sotto il regime di Hitler. Gran parte di queste strutture ci sono ancora come la parte centrale della zona dove sorge la Torre Campanaria. Un pilastro di pietra alto 77m da cui si può godere la vista panoramica sugli splendidi sobborghi occidentali di Berlino e la foresta di Grunewald.

8 – Prima lazzaretto, poi bunker di guerra

Nel corso degli anni ci furono diverse ‘destinazioni d'uso' dell'impianto. All'inizio – negli anni della Grande Guerra – venne utilizzato come lazzaretto e poi come centro sportivo studentesco. L'Olympiastadion fu prim'attore anche del secondo conflitto mondiale, utilizzato come bunker, fabbrica di detonatori, centro d'emergenza per la radiodiffusione e molto altro, e in seguito alla guerra, parzialmente ricostruito dopo i bombardamenti, fu teatro dei campionati di atletica a disposizione delle potenze vincitrici.

9 – Quando il Papa si perse

Uno degli aneddoti più divertenti attorno allo stadio è datato 1996. Ci fu la visita di Papa Giovanni Paolo II che vagò disorientato per le catacombe dell'Olympiastadion non riuscendo più a trovare la strada originaria finchè incontrò il responsabile dello stadio, Peter Schließer: "Buon uomo, devo arrivare all'altare!" Fu aiutato ad arrivarci.

10 – La finale bagnata

Nel 2005 l'impianto di irrigazione a pioggia si accese fuori programma durante la finale di coppa Bayern-Schalke. L'addetto al green dello stadio, lo scozzese Alan Cairncross ricorda l'evento: "In via eccezionale, per non rovinare le molte telecamere, avevo avviato manualmente l'impianto Rain Bird per l'intervallo. Ma l’impianto non si spense più, qualcuno girò il rubinetto dell'acqua nel senso sbagliato, e il comando manuale era talmente vicino al terreno di gioco che, quando i giocatori stavano già rientrando in campo, non riuscii più a correre sul prato per disinserirlo!" Alla fine, il tutto durò soltanto un minuto, ma divenne un aneddoto ricordato ancora da tutti.

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