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Finale Champions League 2011: a Wembley appare Mourinho, ma è un sosia

Cammina per le strade con un cartello dove dice che gli è stata rubata la finale.
A cura di Jacopo Giove
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Sosia Mourinho

Gli occhi del mondo calcistico sono puntati su Wembley, dove si disputa il match più atteso dell'anno: la finale di Champions League. Barcellona e Manchester United si giocano la "coppa dalle grandi orecchie" dinanzi ad una cornice di pubblico imponente e sarà sicuramente un match da ricordare. Tante le stelle in campo, non si contano i fuoriclasse (Rooney, Villa, Messi, Giggs e tanti altri) ed anche i due allenatori sono fra i più bravi e famosi in assoluto. Ci sono però anche gli assenti, come colui che l'anno scorso la coppa l'ha sollevata assieme ai suoi giocatori, ovvero lo "special one" Josè Mourinho.

La corsa del suo Real Madrid si è interrotta nelle semifinali contro il Barcellona, dopo la sconfitta casalinga del match di andata ed il pareggio per 1-1 al ritorno. Al "Camp Nou" però è stato annullato alle "merengues" un gol apparso a tutti validissimo e che scatenò l'ira di Mourinho, che cominciò a dire che gli avevano rubato la finale. Tale concetto è stato ribadito anche dal suo sosia, che sta girando nella zona di Wembley con un cartello sul quale c'è scritto "I should have been at Wembley. Football has been robbed: this game is not over yet", ovvero "Ci sarei dovuto essere a Wembley. Il calcio è stato derubato: la partita non è ancora finita".

Tantissimi coloro che lo fermano per scattarsi divertiti una foto con lui, ma del resto il "pensiero" del sosia non si discosta più di tanto da quello dell'originale. Magari qualcuno lo avrà anche scambiato per il vero Mourinho.

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