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I conti di Lotito: la ‘Lazio 2’ costa più della ‘Lazio 1’

Le riserve della Lazio hanno un monte ingaggi importante, gennaio sarà il mese adatto per alleggerire il bilancio e cedere calciatori che non rientrano più nei piani del club.
A cura di Alberto Pucci
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Le ‘seconde linee' della Lazio costano di più rispetto alla ‘Lazio a'. E' il particolare curioso che emerge dando un'occhiata alla rosa dei biancocelesti, a cominciare proprio da quei calciatori che – per scelta tecnica oppure societaria – sono ai margini dell'undici titolare e hanno un peso consistente sul monte ingaggi. A quanto ammonta la cifra? Circa 10.1 milioni di euro a fronte dei 9.7 relativi alla prima squadra… Chi sono gli esclusi di lusso? Marchetti (portiere); Cavanda, Konko, Ciani, Cana, Novaretti (difensori); Onazi, Pereirinha, Gonzalez (centrocampo); Sculli ed Ederson (attaccanti). Particolare – quello economico – che non sarà sfuggito al presidente Lotito e che a gennaio potrebbe riequilibrare le spese sopportate finora con cessioni provvidenziali.

Lotito sì, Lotito no. Mentre l'Italia intera si diverte a sbeffeggiare l'ingombrante presidente della Lazio, con alcuni fotomontaggi davvero divertenti, qualche parigrado (?) prova invece a prenderne le difese, pur riconoscendo un certo imbarazzo nel modo di fare del dirigente biancoceleste e azzurro (inteso come nazionale). Maurizio Zamparini, uno che solitamente non ha peli sulla lingua, ha le idee chiare sul suo corrispettivo romano: "Lotito è un piccolo duce ed è un po' malato di protagonismo – ha dichiarato a Radio Due, durante il programma "Un giorno da pecora" – Sta lavorando bene per la Lega e la Federazione, ma non ci andrei a spasso insieme". Il vulcanico presidente rosanero, dopo l'immeritata sconfitta di Verona, ha sottolineato il lavoro di Lotito e Tavecchio, coppia di dirigenti appoggiata anche dal club siciliano: "Lui è molto forte in Lega, ma non è il vero presidente – puntualizza Zamparini – Tavecchio ha grande esperienza e credo non abbia bisogno di Lotito".

La frecciata a Toni – Nonostante la sconfitta, c'è molto ottimismo nel capoluogo siciliano. Domenica sera, al "Barbera" arriva l'Inter di Walter Mazzarri: primo vero test importante, per i ragazzi di Iachini. Il presidente rosanero, al di là dei valori tecnici, crede nel suo Palermo: "In queste due gare abbiamo giocato quasi con la stessa squadra della serie B – ha spiegato ai colleghi de "Il Giornale di Sicilia" – Penso che il Palermo abbia fornito prestazioni importanti e se avessimo sei punti, nessuno avrebbe da ridire. Sampdoria e Verona non meritano la loro posizione in classifica. Ci vuole tempo e fiducia, cose che chiedo anche ai tifosi". La sconfitta del "Bentegodi" ha lasciato l'amaro in bocca a giocatori, tifosi e, soprattutto, al presidente. Zamparini punta il dito verso il grande ex Luca Toni: "C'era un rigore netto su Daprelà, che l'arbitro non ci ha concesso. Toni, invece, da gran professionista del genere se n'è procurato uno. Non è la prima volta che ci riesce contro di noi, lo aveva già fatto anche quando vestiva la maglia della Fiorentina".

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