Figc, pugno duro di Tavecchio: dal 2016-17 scatterà la radiazione per gli illeciti sportivi
Come al solito, ci voleva uno scandalo per far cambiare le cose. Ma, come direbbero in molti, meglio tardi che mai. Il calcio italiano, alla luce del clamoroso giro di scommesse giunte da Catania e dell'operazione denominata "Treni del gol", si sta preparando a novità importanti: chieste, peraltro, da molto tempo da quasi tutti gli addetti ai lavori. Le ha elencate nelle ultime ore Carlo Tavecchio, al termine della riunione in Figc dove sono state decise alcune riforme particolarmente significative. La Federazione, infatti, ha approvato il blocco dei ripescaggi a partire dalla stagione 2016-17: scelta che, ovviamente, è stata contestata invano da Aic, Aiac e Lega Pro. L'obiettivo è quello di arrivare alla tanto attesa riforma dei campionati, con la riduzione delle squadre partecipanti ai tornei. Ne sapremo di più il prossimo 14 agosto, quando dovrà esser presa una decisione sulla riduzione a 18 squadre in A e a 20 nella serie cadetta (riforma che entrerebbe in vigore dal 2017-18). I ripescaggi potranno valere per la prossima stagione, ma a fronte di un contributo economico delle società interessate da versare alla Figc.
L'altra decisione importante, presa dalla Federazione, è quella di infliggere sanzioni e pene più dure (fino alla radiazione, in caso di responsabilità diretta di frode) per chi commette il reato di illecito sportivo. Pugno duro anche per i colpevoli dell'attuale scandalo che ha colpito il calcio italiano. L'organismo federale, nella prossima riunione, porterà avanti la richiesta di inasprimento delle sanzioni nei confronti dei diretti responsabili di questo nuovo caso clamoroso. L'idea della Figc è quella di aumentare, sin da subito, il carico delle sanzioni: dove, anche in questo caso, potrebbe scattare la radiazione per quei soggetti coinvolti direttamente. "Dovesse passare la proposta secca di radiazione, non avremo più dubbi e non ci saranno più compromessi – ha dichiarato Carlo Tavecchio – Abbiamo dato un giro di vite anche per la mancata comunicazione del reato, inasprendo di fatto la pena che passa da qualche mese ad anni di squalifica. L'entità delle sanzioni – ha concluso – verrà studiata dai nostri legali e verrà comunicata nel prossimo consiglio federale".