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Figc, caso Miccichè: la procura apre un’indagine sulle parole di Preziosi

Lo scottante caso della elezione del 69enne dirigente siciliano a capo della Lega di Serie A, si arricchisce di nuovi dettagli importanti sui quali la procura federale sta già lavorando. Uno di questi è l’intervista che il presidente rossoblu ha rilasciato pochi giorni fa, nella quale ha candidamente dichiarato che “non è escluso che a breve venga impugnato l’esito di quella assemblea. Quando le cose non sono fatte correttamente, alla fine la verità viene a galla”.
A cura di Alberto Pucci
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Procede spedita l'indagine sull'elezione di Gaetano Miccichè alla presidenza della Lega Calcio. Dopo l'apertura del fascicolo da parte della procura federale, che sta valutando le circostanze in cui è avvenuta l'assegnazione del ruolo al 69enne dirigente palermitano (un presidente non indipendente, uno statuto non approvato dalla Figc e uno scrutinio palese anziché segreto), nelle ultime ore è stata avviata un'altra indagine sull'intervista che Enrico Preziosi ha rilasciato recentemente a Business Insider: "Il 70% dei presidenti non è contento di come vanno le cose, se si tornasse indietro, Micciché non sarebbe eletto – ha spiegato il patron del Genoa – Non è escluso che a breve venga impugnato l’esito di quella assemblea. Quando le cose non sono fatte correttamente, alla fine la verità viene a galla".

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La procura pronta a sentire Preziosi

Come rilanciato dall'Ansa, la procura della Federcalcio avrebbe dunque intenzione di convocare il presidente rossoblu per chiarire il senso delle sue parole e per capire le modalità che hanno portato al voto e all'elezione a capo della Lega di Serie A di Gaetano Miccichè. Il tutto mentre anche la politica è entrata in campo e ha chiesto delucidazioni. Nelle ultime ore otto senatori del Movimento 5 Stelle hanno infatti presentato un'interrogazione al ministro per le politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, e chiesto addirittura il commissariamento della Lega di Serie A.

Il ministro avrà ora il compito di valutare anche lui la situazione e di capire i possibili conflitti di interesse dei diretti responsabili. Tra questi anche quelli di Giovanni Malagò, che in quanto commissario all'epoca presiedeva l'assemblea di Lega che ha eletto Micciché: dirigente sponsorizzato dallo stesso il presidente del CONI, durante le candidature per la poltrona più prestigiosa della sede milanese della Lega Calcio di via Rosellini.

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