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FIFA, tris di nomi per il dopo Blatter: Zico, Platini o il principe Alì

Se la scelta dovesse essere ‘politica’, l’attuale presidente dell’Uefa sarebbe il candidato perfetto. Seguito da vicino da Alì Bin Hussein, il giordano antagonista di Blatter nell’ultima votazione. Poi c’è l’ex stella brasiliana, già ministro dello Sport e pronto alla sfida. Più staccato, Figo che ha meno esperienza ma maggior appeal internazionale.
A cura di Alessio Pediglieri
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E' già iniziata l'era del dopo Blatter, attesa da 20 anni e arrivata a cavallo di una inchiesta per corruzione e tangenti, varata dall'FBI dove il dimissionario presidente della FIFA, eletto per la quinta volta consecutiva, è risultato ufficialmente indagato insieme ai massimi vertici del più importante organismo mondiale del calcio. E mentre il mondo del pallone festeggia e brinda alla notizia si deve da subito lavorare per il futuro che inizierà in modo ufficiale solo il prossimo maggio 2016 quando in Messico ci srà il 66° Congresso FIFA in cui verrà eletto il successore. Che già da subito deve lavorare per crearsi il consenso e il terreno per prendere il posto del Grande Vecchio del calcio mondiale con al primo posto sull'agenda, la riforma totale della FIFA. Difficile oggi dire chi potrà esserlo e le candidature in vista dell'assenza di Blatter non mancheranno. Di certo ci vorrà una figura politicamente forte, un nome ‘pulito' e che rispecchi il rinnovamento in tutto e per tutto.

Le Roi dall'Uefa alla Fifa – Il primo che per ‘osmosi' politica dovrebbe presentarsi in modo ufficiale alle prossime elezioni è ovviamente Michel Platini. L'attuale leader dell'UEFA, sbaragliati nell'inchiesta tutti i vertici FIFA, resta il forte indiziato per lasciare l'attuale poltrona e trasferirsi al posto dell'e (ex) amico Blatter. Il problema più importante è capire chi potrebbe prendere il posto di Le Roi che nell'Uefa di riforme ne ha fatte e molte e attualmente ne è lo stimato presidente. L’attuale numero uno dell’UEFA parte da una posizione di grande vantaggio, perché può far valere i rapporti costruiti nei suoi anni trascorsi a Nyon e perché ha già grande esperienza in ambito gestionale: il classico politico del pallone.

L'autocandidatura di Zico – Dietro a Platini, un altro fenomenale numero 10, Zico: "Perche' no?", ha dichiarato su Facebook il 62enne ex bomber e poi ministro dello Sport del Brasile agli inizi degli anni '90, attualmente allenatore del Goa in India. "La mia vita e' stata sempre nel calcio, è una passione che ho sempre trattato con serietà e con rispetto, in Brasile e in altri Paesi. Il calcio viene prima della politica: se è una gara aperta, però, posso diventare un candidato. E' ancora un'idea, chi lo sa?".  Zico sarebbe il giusto compromesso di un grande uomo di sport e di un politico che si è formato comunque lontano dall'egemonia della FIFA restando in disparte dagli scandali.

Il ritorno del principe giordano – Infine, il candidato più ovvio: il principe giordano Ali Bin Hussein, lo sconfitto delle ultime elezioni. Nell'ultimo Congresso è uscito con le ossa rotte: rimasto l'unico antgonista a Blatter, Ali si è ritirato dopo la prima votazione in cui lo svizzero ha confermato il suo assoluto potere. Un ridimensionamento importante ma anche una mossa che davanti alle dimissioni del rivale può dimostrarsi utile nel sottolineare l'integrità politica. E non è un caso che Ali ha già fatto sapere che si ricandiderà anche perché per il momento il principe giordano è l’unica certezza.

La mossa a sorpresa, Figo – Dietro le quinte però scalpitano altri nomi che potrebbero riemergere con il passare dei mesi e soprattutto se vi sarà la certezza di una corsa pari. Come Luis Figo, grande oppositore di Blatter e che adesso – dopo aver esultato alle dimissioni dello svizzero – potrebbe pensare di rientrare in corsa. Il profilo è vicino a quello di Zico, con minore esperienza politica ma con maggior appeal internazionale.

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