Fifa, pugno di ferro sul Barça: sfrattati i talenti della ‘cantera’

I media spagnoli, in particolare quelli più vicini alle vicende blaugrana, parlano senza mezzi termini di persecuzione. E già, perché l'ulteriore sanzione imposta dalla Fifa al Barcellona (nel solco di quella che ne ha bloccato il mercato fino a gennaio 2016) è come spargere sale sulle ferite. I catalani erano stati puniti per irregolarità riscontrate nel tesseramento di calciatori extracomunitari minorenni adesso il governo del calcio internazionale ha esteso il provvedimento anche ai ragazzi che erano finiti al centro dell'inchiesta. Cosa accadrà? Non potranno scendere in campo per giocare gare ufficiali, né allenarsi nella cittadella sportiva di San Joan Despí, né soggiornare negli ambienti della ‘cantera', quel settore giovanile nel quale sono cresciuti campioni come Xavi, Iniesta e Messi. Un brutto colpo per il club spagnolo, già nell'occhio del ciclone per il caso Neymar e i sospetti del fisco sulla effettiva trasparenza dell'operazione, del flusso di denaro servito per foraggiare l'operazione con il Santos.
Il caso di Patrice Sousia
La severità della Fifa ha avuto effetti devastanti: Patrice Sousia, 16enne attaccante originario del Camerun e talento della Juvenil B, s'è ritrovato senza una casa, messo sotto sfratto dal provvedimento esecutivo della Federazione. Un sogno divenuto un incubo. A Barcellona era giunto attraverso la Fondazione Eto'o ma avrebbe dovuto fare i bagagli e tornare in patria se la madre di un compagno di squadra (Alex Collado) non si fosse offerta di concedergli ospitalità e il ragazzo non avesse trovato un club (il Prat, squadra della Tercera Division) con il quale giocare. Il Barcellona, però, non lo ha abbandonato: fermo da due stagioni per la sanzione, i catalani gli hanno però garantito lo stipendio minimo fino al 18 gennaio del 2017, quando diventerà maggiorenne. Solo allora Patrice Sousia potrà essere aggregato alla società blaugrana di nuovo.