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Fifa, Pelè il dieci più forte al mondo (video)

Nella speciale Top Ten della Fifa Pelè precede Maradona e Zidane. Baggio è nono. Messi, unico calciatore in attività, è settimo.
A cura di Maurizio De Santis
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Maradona è meglio di Pelè, cantano a Napoli. Maradona è meglio di Pelè, professano i discepoli dell'asso argentino convertiti da quel gol magico all'Inghilterra e poi benedetti con la ‘mano de dios'. Poi arrotoli la sequenza videoclip e vedi o rey arrampicarsi in cielo, librarsi nell'aria e battere a rete, scartare di lato e calciare la palla come fosse corda di violino. Quello era un calcio in bianco e nero, Diego giocava a ‘colori'… e allora Maradona è meglio di Pelè, insistono gli inguaribili nostalgici. Non per la Fifa, però, che ha incoronato la ‘perla nera' come migliore numero dieci di tutti i tempi nella speciale Top Ten pubblicata sul magazine ‘Fifa weekly'.

La numero dieci di Pelè. A fare da spartiacque nella rivalità tra l'ex Pibe de Oro e l'ex stella del Brasile è il palmares: o rey è l'unico giocatore ad aver vinto 3 Mondiali in carriera. Ed è così che la Fifa sostanzia la preferenza per Pelè. A lui il gradi più alto del podio, poi Maradona. Accanto a loro, nell'Olimpo dei più forti di sempre, c'è Zinedine Zidane ("grazie al suo straordinario talento ha issato la Francia sul tetto del Mondo e d'Europa", si legge nell'articolo).

Zidane accanto alla perla nera e all'ex Pibe. Zizou, cresciuto nel quartiere dormitorio di Place Tartane a Marsiglia. Zizou, le chat noir (il gatto nero) come lo ha soprannominato una parte della critica poco indulgente col campione meticcio. Zizou, l'algerino cresciuto nel quartiere dormitorio di Place Tartane a Marsiglia, tra etnie diverse, e simbolo di un'integrazione difficile. Agnelli lo definì più divertente che utile: la Juve se ne liberò e fece quattrini a palate, lui si consolò con un contratto "galattico". A Materazzi, che aveva violato con un insulto le virtù di sua sorella, rifilò una capocciata in petto. Vendicò l'onore, ma perse la Coppa. Disgrazia fu.

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Platini, Messi e Baggio. Ferenc Puskas e poi Michel Platini seguono in quarta e quinta posizione. E poi c'è Roberto Rivelino, altro grande protagonista del Brasile campione del mondo nel 1970 contro l'Italia di Mazzola e Rivera: "calcio atomico", così viene ribattezzato per la forza che imprimeva ai suoi tiri. Al settimo posto c'è Lionel Messi, unico calciatore attualmente in attività. Scorri la classifica e lo sguardo si ferma su Lothar Matthaeus (ottavo) e Roberto Baggio (nono), Pallone d'Oro nel 1993. "Il Divino è uno dei migliori giocatori offensivi degli Anni 90 – racconta l'articolo della Fifa -. In Serie A ha disputato 452 partite, segnando 205 gol". In fondo alla Top Ten Gheorghe Hagi, ex Brescia e campione rumeno, e Mario Kempes, l'argentino icona della vittoria nel '78 dell'Albiceleste.

I grandi esclusi dalla Fifa. Di Stefano, Rivera, Cruijff, Keegan, Ronaldinho non figurano nella speciale classifica dei numeri dieci. Il motivo? Di Stefano giocava con la 9 al Real Madrid, Cruijff aveva sulle spalle il numero 14 e Keegan il numero 7. Già… e Rivera? L'abatino – come lo aveva soprannominato Gianni Brera – non fu protagonista della storica vittoria (4-3) contro la Germania? Questa volta, però, la Fifa non ha fatto ‘staffetta', lasciando l'italiano fuori dalla graduatoria.

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