Fernando Santos, l’ingegnere che ha conquistato l’Europeo
La vittoria del Portogallo a Euro 2016 è stata sorprendente, ma fino a un certo punto perché i lusitani nelle cinque precedenti edizioni dei campionati europei erano sempre arrivati almeno fino ai quarti di finale, e al Mondiale 2006 avevano chiuso al quarto posto. La vittoria all’Europeo parte da molto lontano, e come ogni bella storia ha molte sfaccettature. I portoghesi a Euro 2012 arrivano fino alle semifinali, giocano contro la Spagna e negli ultimi minuti dei supplementari hanno anche la palla della vittoria. Finisce 0-0, si va ai rigori. Ronaldo è l’ultimo nell’elenco, ma non calcia perché due compagni sbagliano e la Spagna vince. Paulo Bento viene confermato e si qualifica abbastanza agevolmente per i Mondiali. Il Portogallo vorrebbe sorprendere, ma inizia perdendo 4-0 con la Germania, il pareggio con gli USA e la vittoria con il Ghana non bastano. Ronaldo e compagni a casa al primo turno. Bento viene confermato, ma nel primo match di qualificazione a Euro 2016, in casa, il Portogallo è sconfitto dall’Albania. Praticamente la ‘Corea’ dei portoghesi. Bento viene esonerato in pochi secondi. Al suo posto arriva Fernando Santos, l’ingegnere.
Grecia e Portogallo – Santos è un ex difensore che fa l’allenatore dalla fine degli anni Ottanta. Dopo una lunga gavetta arriva al Porto con vince quattro trofei prima di finire in Grecia, suo paese d’adozione. Da lì fa la spola con il Portogallo. Allena in fila AEK Atene, Panathinaikos, Sporting Lisbona, ancora l’AEK, il Benfica e il PAOK Salonicco. Non vince molto in quel decennio però convince. Le sue squadre giocano bene e la nazionale greca gli affida la panchina quando il santone Rehhagel decide di lasciare per limiti di età. Con Santos in panchina la Grecia torna a giocare gli Europei, che vinse nel 2004 in finale sul Portogallo (iniziano gli intrecci!). I greci giungono fino ai quarti fanno il solletico alla Germania, ma escono. Due anni dopo la Grecia arriva addirittura agli ottavi ai Mondiali, massimo risultato per gli ellenici che vengono sconfitti ai rigori da Costa Rica. Santos capisce che quello è il massimo per la Grecia e va via. Mentre è a spasso arriva la chiamata del Portogallo.
53 convocati – Il Portogallo con Santos in panchina trova rapidamente la strada giusta. Mai sconfitto in un match ufficiale di qualificazione Santos si presenta agli Europei con una squadra ‘mista’. Dopo aver convocato 53 giocatori in meno di un anno e mezzo l’ingegnere Santos, che si laureò quando faceva il calciatore per far contento il papà, sceglie di portare con sé tanti ‘vecchi’ come Carvalho e Bruno Alves, ma anche tanti giovani esplosi negli ultimi mesi. In Francia è riuscito a svegliare calciatori che sembravano persi come Quaresma, decisivo con la Croazia, e Nani, autore di tre gol e due assist.
Santos lo stratega – Santos, che è assai devoto ed è diventato famoso per via di un’espressione molto particolare, si è imposto sia nello spogliatoi sia a livello mediatico nonostante non sia un tarantolato come Conte o Klopp né sia un polemista come il connazionale Mourinho. La maggiore grandezza di Santos, al di là della sua mimica fantastica, l’ha data in panchina. Perché l’allenatore portoghese è stato capace di leggere con grande facilità le partite. Non a caso le sfide vinte ai supplementari contro la Croazia negli ottavi e nella finalissima con la Francia Santos le ha conquistate con i gol degli attaccanti che aveva inserito non solo per scardinare le difese avversarie, ma che aveva scelto anche per cambiare il modulo della sua squadra. L’entrata in campo di Eder a questo serviva in finale. Perché l’uomo che ha deciso l’Europeo ha scombinato i piani di Deschamps, che non è riuscito in tempo a effettuare la contromossa giusta.