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Fernando che combini: il giocatore si sposa ma non paga il fotografo

Curiosa storia per il centrocampista brasiliano in odore di trasferimento a Mosca che deve ancora pagare il fotografo del suo matrimonio.
A cura di Marco Beltrami
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Il suo nome nelle ultime settimane è stato uno dei più gettonati in chiave calciomercato. Zenit San Pietroburgo prima e Spartak Mosca poi hanno sondato il terreno con la Samp per il centrocampista brasiliano reduce da un’ottima prima stagione con i blucerchiati. Questa volta però il giocatore sudamericano deve fare i conti con una vicenda molto curiosa, relativa al suo matrimonio con la compagna Raphaela. Il fotografo delle nozze infatti Matteo Niccolai, ha rivelato ai microfoni de “Il Secolo XIX” di non essere stato ancora pagato da Fernando. Queste le sue parole dopo le indiscrezioni di un possibile addio all’Italia del giocatore: “Io sono felice per lui che vada a Mosca, guadagni tanti soldi e faccia un carrierone…ma prima mi piacerebbe essere pagato!".

I retroscena di Nicolai sono clamorosi, e aprono ad uno scenario davvero incredibile: “Non solo il fotografo, pure l’autista e addirittura il testimone visto che loro non li avevano ho dovuto persino anticipare i diritti comunali di tasca mia perché mi hanno detto non avevano il portafogli. Sono cose che ho fatto volentieri, tra noi si era instaurato un bel rapporto e non avrei mai pensato che di tutto quel giorno di lavoro non avrei preso il dovuto. Ho atteso, telefonato e provato di tutto per risolvere questo spiacevole equivoco ma inutilmente. Sono andato a Bogliasco, sotto casa sua, tutto inutile”.

Il fotografo è rimasto di stucco quando ha letto della possibile partenza del giocatore, ma è pronto ad agire per vie legali: “Quando l’altro giorno sul giornale ho letto che sta andando allo Spartak Mosca a guadagnare 3 milioni ho deciso che tutto ha un limite: sono andato da un avvocato e abbiamo fatto partire una raccomandata. Lui potrebbe anche non passare più dall’Italia e quindi non so se potrò recuperare il mio credito. Ma non importa, è il principio che conta: trovo scandaloso che questi ragazzi privilegiati che guadagnano milioni si permettano di prendere in giro gente come me, per la quale poche migliaia di euro sono mesi di stipendio".

 
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