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Fenomeno Sampdoria: in tutta Europa solo il Barcellona ha fatto meglio

I blucerchiati di Mihajlovic stanno ripetendo la straordinaria annata 2009-2010 quando con Delneri in panchina e con Pazzini & Cassano in attacco chiusero il campionato a quarto posto.
A cura di Alessio Pediglieri
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I numeri sono quelli da capogiro che  riportano ai fasti del 2009-2010, con il quarto posto finale. Allora in campo c'erano stelle assolute, in avanti la coppia dei gemelli del gol formata da Pazzini&Cassano mentre in panchina c'era Luigi Delneri a guidare una squadra capace di sfornare 15 punti nelle prime 6 giornate, soltanto uno in più di ora. Dunque, questa Sampdoria targata Mihajlovic con ottimi giocatori ben assemblati in campo, giovani e talentuosi che stanno prendendo domenica dopo domenica coscienza dei propri mezzi può davvero andare lontano. Anche perché al momento, in un confronto incrociato con i principali campionati del Vecchio Continente, i blucerchiati non sfigurano per nulla, anzi: solamente il Barcellona di Luis Enrique ha fatto meglio mantenendo ancora imbattuta la propria porta. Dietro agli azulgrana, con sole due reti subite, ci sono i doriani insieme alla Juventus. Ciffre importanti, da Champions League.

Sampdoria in formato Champions, per puntare all'Europa League. Di certo l'organico non è da prima della classe e alla lunga le differenze verranno fuori. Nessun sogno proibito di Champions ma concrete possibilità di far benissimo fino a giugno per conquistarsi un posto al sole nell'Europa League che verrà. Se infatti, Juventus, Roma, Napoli, Milan e la stessa Inter  – seppur in difficoltà – hanno un qualcosa in più da un punto di vista tecnico per i primi tre posti, la Sampdoria è già in vantaggio sulle dirette avversarie per giocarsi le chances di arrivare in Zona Coppe, conquistando la quarta o la quinta piazza. Insieme all'altra sorpresa stagionale, l'Udinese di mister Stramaccioni.

Squadra rivelazione insieme all'Udinese. Quasi ironia della sorte che a sorprendere ci siano due allenatori che – per motivi differenti – sono stati protagonisti della storia nerazzurra, oggi in crisi dichiarata dopo il poker subito a San Siro dal Cagliari e la Waterloo di Firenze. Stramaccioni in Friuli si sta prendendo una gustosa rivincita, Mihajlovic sotto la Lanterna sta dimostrando che non averlo considerato nel lotto delle alternative del dopo Mourinho si è rivelato un errore quasi imperdonabile. Così oggi, i blucerchiati e i bianconeri vanno a braccetto, cercando di protrarre il più a lungo possibile questa festa di gioco e risultati.

Il segreto è la difesa. Per Mihajolivc si tratta di un riscatto tutto personale. Con l'avvento del neo presidente Ferrero, il tecnico blucerchiato aveva anche paventato le dimissioni per un progetto tecnico che sembrava compromesso con l'addio della famiglia Garrone. E invece, qualcosa – in positivo – è cambiato con "er Viperetta" alla guida della Samp. Dopo sei gare di campionato, c'è un terzo posto in solitario da godersi (e il piacere di aver vinto anche il primo derby stagionale), con sette goal segnati e solo due subiti. Il segreto è infatti proprio la difesa, composta dai rinati Silvestre (ex Inter e Milan) e Viviano (ex Fiorentina e Palermo), dal futuro fuoriclasse Romagnoli per il quale si spalancheranno presto le porte della nazionale di Conte e dalle conferme di elementi esperti come De Silvestri, Gastaldello e Cacciatore.

La scommessa in attacco. Per non parlare dell'attacco dove Mihajlovic ha scommesso sulle qualità già indiscusse di Manolo Gabbiadini – match winner nel derby della Lanterna che ha rilanciato le ambizioni doriane – e su un nome tutto nuovo, Stephan Okaka, l'ex talento giallorosso incompreso in Capitale che il tecnico serbo ha ricostruito nella tecnica e nella testa trasformandolo in un giocatore essenziale per il gioco della squadra. E che ben si amalgama insieme a Gabbiadini e a Eder nel reparto offensivo.

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