Fenomeno Salah, in Egitto prende 1 milione di voti alle elezioni
Un milione di voti. Che non c'entra niente con promessi elettorali e posti di lavoro che spunteranno dal nulla come fossero funghi. Un consenso elettorale di queste proporzioni lo ha riscosso senza nemmeno presentarsi in lista Salah. Sì, proprio lui: l'ala destra egiziana del Liverpool, ex della Roma. Nella consultazione del proprio Paese ha raccolto il 5% delle preferenze anche senza essere ufficialmente nella contesa politica né inserito sulla scheda.
Lo spoglio elettorale. Insomma, a costo d'invalidarle, c'è stato chi ha scelto di fare il nome del calciatore che in patria è molto amato. Non solo per la notorietà che ha acquisito sul palcoscenico europeo (avendo vestito le maglie di Basilea, Chelsea, Fiorentina e giallorossi prima di tornare in Premier) ma anche per le opere di beneficenza e le donazioni fatte per associazioni della propria terra. Abdel-Fattah Al-Sisi è riuscito comunque a confermarsi presidente per la seconda volta consecutiva ottenendo il 92% dei voti, alle spalle s'è piazzato il giocatore dei Reds capace di prendere più voti anche dell'altro candidato, Moussa Mostafa Moussa, fermatosi al 3%.
Come si spiega un fenomeno del genere? Anzitutto, con la stagione straordinaria che – compreso la rete segnata nel week-end al Crystal Palace – lo vede capocannoniere in Premier con 29 gol realizzati in 31 presenze (con la media di una rete ogni 80/85 minuti), mentre sono 37 le marcature complessive nelle quali hanno un peso importante quelle centrate in Champions.
Stagione d'oro. Dal Liverpool alla nazionale nord-africana il trend di rendimento è stato pazzesco: dopo aver sfiorato nel 2017 la conquista della Coppa d'Africa – persa in finale contro il Camerun – Salah ha trascinato l'Egitto a una storica qualificazione al Mondiale di Russia, 28 anni dopo l'esperienza di Italia '90 (la terza partecipazione in assoluto alla Coppa).