Fenomeno Milik, 5 cose da sapere sul bomber che ha cancellato Higuain
Arkadiusz Milik non si ferma più: il polacco abbatte con una doppietta il Bologna e lancia il Napoli, seppur per una notte, in vetta alla classifica della Serie A. Ma non solo: Milik si sta conquistando l'affetto dei tifosi a suon di gol e mantenendo al contempo un profilo basso, la miscela giusta per dimenticare Gonzalo Higuain, passato alla Juventus dopo tre anni in azzurro e tanti gol. Un'eredità difficile da gestire, ma il polacco non sembra davvero averci dato peso. Ecco in cinque punti le cose fondamentali da sapere sul bomber polacco.
Tre doppiette in cinque gare, già superato Higuain
Nell'estate 2013 arrivò a Napoli il Pipita Gonzalo Higuain: nelle sue prime cinque gare in maglia azzurra segnò quattro volte (Chievo Verona, Atalanta, Borussia Dortmund, Milan). In cinque gare, Milik ne ha segnati già sei, con ben tre doppiette: Milan, Dinamo Kiev, Bologna. Niente male davvero: l'argentino non siglò una doppietta fino a novembre (3-2 al Marsiglia), Milik ne ha già siglate tre nelle prime cinque gare ufficiali. Un biglietto da visita niente male.
A 22 anni già superati Ibra, Suarez, Higuain
Un altro record niente male lo aveva ottenuto già quest'estate, al termine della stagione con l'Ajax: 61 gol in carriera a 22 anni di età. In un colpo solo, battuti Gonzalo Higuain (che era arrivato a 50 reti), Luis Suarez (arrivato a 55 marcature) e Zlatican Ibrahimovic (che siglò 47 reti). Ed ora è già a quota 67 reti, grazie alle sei realizzate con il Napoli.
Sulle copertine di FIFA 2015
In Italia lo abbiamo conosciuto da poco, ma già da tempo si parlava di lui. Lo scorso anno, quando era appena ventunenne, era stato scelto per affiancare Lionel Messi sulla copertina di FIFA 2015, nell'edizione in vendita in Polonia. Niente male davvero per chi viene considerato in patria come l'erede di Robert Lewandowski: un riconoscimento non da poco se si pensa che Lewandowski di anni ne ha soltanto 28.
Il provino rifiutato con il Tottenham
A sedici anni aveva avuto l'opportunità di arrivare in Premier League dalla porta principale: lo chiamano gli Spurs, lui sostiene il provino, potrebbe firmare. Ma rifiuterà: si considera non pronto per il campionato inglese, preferisce tornare in patria. Ed anche là, lo cerca il Legia Varsavia, formazione di vertice: lui preferisce il Gornik Zagbre, appena promosso nella massima serie, perché non si crede all'altezza di una squadra di vertice. Quando si dice essere troppo modesti.
L'infanzia difficile
L'aspetto umano è sicuramente quello più particolare. Il gigante polacco è nato a Tichy, una città creata ad hoc nei pressi di un piccolo borgo appena nel secolo scorso, come "dormitorio" per i lavoratori di Katowice. Ironicamente, Tichy deriva da una parola polacco che significa "tranquillità, quiete". Là, a pochi chilometri dal confine con Slovacchia e Repubblica Ceca, dove si costruiscono anche le Fiat Panda, nasce e cresce. A sei anni perde il padre, e come molti giovani rischia di diventare uno sbandato. "Ero in un brutto momento. Fumavo sigarette e rubavo piccole cose dai negozi. Fortunamente ‘Moki’ è entrato nella mia vita e mi ha salvato". Moki era il tecnico delle giovanili del Katowice, che di fatto lo "adotta" calcisticamente. E piano piano, nasce la sua carriera calcistica, che lo ha portato oggi, a 22 anni, nel cuore dei tifosi napoletani.