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Federico Piovaccari, l’intervista all’attaccante del Cittadella: il calcio italiano ha bisogno dei giovani

Tutti i particolari, le opinioni e i sogni del bomber di Provincia Federico Piovaccari nella nostra consueta Rubrica THE BBEST.
A cura di davide
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Intervista esclusiva Federico Piovaccari

Una doppietta importante quella di Federico Piovaccari contro il Livorno di Novellino. Una doppietta che permette al bomber del Cittadella di portarsi a quota 12 reti in campionato e che dà un pò di ossigeno all'undici di Foscarini, da troppo tempo, impantanato nelle zone basse della classifica. Scelto come migliore della nostra consueta Rubrica THE BBEST, Federico risponde a ogni domanda con grande disponibilità nonostante la tensione per la delica trasferta contro il Sassuolo di De Falco, raccontandoci tutti i particolari della sua importante carriera, i suoi pronostici sul Campionato di Serie A e di B, nonchè sottolineando l'importanza dei giovani per la rinascita del Calcio Italiano sempre più lontano dai parametri dal calcio estero.

Con la tua doppietta hai permesso al Cittadella di mandare la pratica Livorno in archivio con un secco 2-0, conquistando così tre punti pesantissimi, che se da un lato non vi hanno portato fuori dalle zone calde del campionato, sicuramente vi hanno permesso di fare un bel balzo in avanti. Con una classifica così corta e con tante squadre coinvolte nella lotta salvezza, a quanto la quota salvezza?

"Quanti punti è difficile dirlo, l’importante è salvarsi, ora o prima o all’ultima giornata l’obiettivo è quello, quindi adesso continuiamo su questa strada. Adesso dobbiamo concentrarci sulla sfida con il Sassuolo, poi pensiamo al derby in casa con il Padova e poi alle altre, però sicuramente facendo 6/7 punti potremmo chiamarci fuori".

Oltre all’obiettivo di salvare il Cittadella, con questi due gol sei a quota 12 nella classifica cannonieri, attualmente al comando c’è Daniele Cacia con 17 sigilli, subito dopo Coralli, pensi di poterli battere?

"Più gol faccio, più serviranno al Cittadella per raggiungere la salvezza. La classifica non nego che non lo guardo, certo Cacia è un attaccante già affermato, fortissimo, non so se riuscirò a raggiungerlo ma farò del mio meglio. C'è un'altra cosa,però, a loro lottano per obiettivi diversi, anche se il Piacenza è di qualche punto avanti ma conta poco. Però ripeto io, per ora, devo continuare a pensare a me stesso e al fare più gol possibili per il Cittadella, poi, più avanti, guarderò alla classifica marcatori"

Rubrica dedicata al migliore della Serie Bwin

Sei cresciuto nelle giovanili del Pro Patria poi da lì la primavera dell’Inter e la tua consacrazione è partita con quei 4 gol nel Torneo di Viareggio. Ora  la tua Inter è attualmente in semifinale. Cosa ricordi di quell’esperienza e che consigli ti senti di dare ai giovani impegnati in questa competizione?

Il Torneo di Viareggio è sempre bello vederlo perché è una delle emozioni più grandi che un ragazzo della Primavera possa provare. A noi non andò bene, uscimmo nei quarti finali contro la Roma, un po’ presto. E’ una vetrina importante e spero che tutti i giovani possano far bene per rilanciare il calcio italiano che si sta abbassando di livello rispetto alle altre nazionali.

Attualmente siamo alle fasi finali, con appunto l’Inter impegnato contro l’Atalanta e il Varese a giocarsela con la Fiorentina, alla fine chi credi che la spunterà?

"Mi hanno parlato benissimo del Varese, io poi sono di quelle zone e mio padre ha visto due partite e mi ha detto che una delle primavere più forti che lui abbia mai visto, inoltre so che sta facendo benissimo anche in campionato essendo prima in classifica. Tenendo conto di tutto ciò e sentendo anche un po’ le voci degli addetti ai lavori, credo che alla fine sarà lei la a vincere il Torneo di Viareggio".

Nell’arco della tua carriera hai avuto anche un’esperienza per così dire  "all'estero", cosa ricordi dell'annata a San Marino? Come è vissuto il calcio dai sanmarinesi? La puoi definire una squadra diversa da quelle in cui ha giocato successivamente?

"E’ stata una delle mie esperienze positive della mia carriera anche se ero in C1. Ho davvero dei bei ricordi, era un bel clima, il posto giusto per far bene".

Federico Piovaccari Cittadella

Attualmente la classifica del Campionato cadetto vede l’Atalanta in testa con il Siena che la tallone e con il Novara che spera d’inserirsi in questo braccio di ferro. Secondo te il discorso per la Promozione è già chiuso o ci può essere qualche sorpresa?

"Chiuso no, però penso che Atalanta e Siena hanno qualcosa in più sia rispetto a Novara e Varese. A livello di organico sono superiori e questo alla fine farà la differenza fin dall'inizio della Primavera".

Tornando alla tua carriera ci sei rimasto male quando a vincere alle buste la tua comproprietà fu il Treviso e non l’Inter? Speravi nel sogno nerazzurro?

"Fu una decisione presa in una stagione un po’ travagliata. Rimasi fermo più di 4 mesi per infortunio, giocai pochissimo e non feci benissimo, di certo la società non mi diede una mano lasciandomi a Treviso con la consapevolezza che poi sarebbe fallito. Di questo ci rimani male, in più avevo altri due anni di contratto e invece sono dovuto ripartire da zero, anche se poi il Ravenna mi ha dato la possibilità per rilanciarmi e adesso sono qui al Cittadella".

Secondo te un giorno riuscirai a sfondare anche in Serie A? A tal proposito, come vivi l’appellativo di bomber di provincia?

"Sicuramente la Serie A fa piacere a tutti, spero di arrivarci e di rimanerci. Quest’anno sto facendo benissimo col Cittadella, spero di continuare così, potrebbe essere un buon trampolino di lancio per poi tentare il salto nella massima categoria".

Ma Federico Piovaccari cosa vorrebbe per il suo futuro? Quali colori sogni d’indossare? Speri ancora nell’Inter?

"E’ normale che qualsiasi giocatore pensi al massimo, dal vestire la maglia della nazionale a quella delle grandi big della Serie A, però non per essere presuntuoso né scaramantico un pensierino alla mia squadra del cuore, che è l’Inter magari lo faccio, anche se forse potrebbe essere tardi ma nel calcio tutto è possibile, non si sa mai cosa può succedere".

Rimanendo in ottica Inter, con Leonardo i nerazzurri hanno una marcia impressionante con il tecnico brasiliano che addirittura potrebbe battere il record di punti stabilito da Capello. Secondo te, i problemi d’inizio stagione dipendevano realmente della gestione di Benitez o magari il Mondiale per Club ha creato più di una distrazione?

"Può essere, però più che altro, come succede spesso dopo una stagione dispendiosa come quella scorsa, con i giocatori che tirano la carretta per tutto l’anno e con l’impegno del Mondiale per Club che non permette di rifiatare quando il fisico te lo richiede, è ovvio che subisci un calo, ciò nonostante, visti i grandi campioni che hanno sono sicuro che faranno bene e se non riusciranno a vincere lo scudetto, sicuramente lotteranno fino alla fine".

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