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Favarin, la testata costa cara: il tecnico della Lucchese squalificato cinque mesi

In seguito alla rissa e al folle gesto dell’allenatore toscano, andato in scena durante la sfida di Lega Pro tra la Lucchese e l’Alessandria, il giudice sportivo ha inflitto al sessantenne mister pisano una pesante squalifica fino al prossimo 30 giugno. Una punizione che di fatto terrà fuori Favarin fino al termine della stagione.
A cura di Alberto Pucci
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Dopo la testata, ecco la batosta del giudice sportivo. L'allenatore della Lucchese, Giancarlo Favarin, è stato infatti squalificato fino al prossimo 30 giugno in seguito al folle gesto con cui ha rovinato il suo weekend. I cinque mesi di stop, che di fatto lo terranno fuori fino al termine della stagione, sono dunque la pesante sanzione per la testata con la quale il sessantenne tecnico toscano ha colpito domenica scorsa Gaetano Mancino: vice di D'Agostino sulla panchina dell'Alessandria.

La sentenza, in merito a ciò che è successo nella quarta giornata di ritorno del campionato di Serie C, è arrivata nelle scorse ore ed è stata decisa dal giudice sportivo dopo che Favarin "ha proferito durante la gara espressioni blasfeme; invitato un proprio calciatore a ‘spaccare le gambe' ad un avversario; iniziato una polemica verbale con un tesserato della squadra avversaria al culmine della quale colpiva quest'ultimo con una violenta testata al volto facendolo cadere a terra".

La rissa con la panchina dell'Alessandria

A scatenare l'ira di Favarin, esplosa durante la sfida che la Lucchese era riuscita a pareggiare dopo essere andata sotto di due gol, è stata l'espulsione dell'arbitro e il conseguente diverbio avuto con la panchina dell'Alessandria al momento di uscire dal terreno di gioco: uno "scambio di opinioni" che si è trasformato subito in una rissa che ha coinvolto giocatori e staff di entrambe le squadre. Nel parapiglia generale, Favarin ha così colpito Mancino e successivamente giustificato il suo gesto come una reazione "alle offese e agli sputi" ricevuti dai componenti della panchina dell'Alessandria e dopo la direzione arbitrale definita "scandalosa".

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La condanna del presidente della Lega Pro

Prima della sanzione, era inoltre arrivate le dure parole del numero uno della Lega Pro: "La tensione della gara, l’incertezza del risultato e neppure eventuali diverbi possono in alcun modo giustificare la sconsiderata violenza del gesto dell’allenatore della Lucchese nei confronti del membro dello staff dell’Alessandria al termine della gara che vedeva contrapposte le due società – ha spiegato Francesco Ghirelli – In una giornata della Memoria, come quella di oggi, che ci ricorda la Shoah, in cui si dovevano esaltare i valori a difesa dell’odio e della violenza, mi vedo purtroppo obbligato ad evidenziare e condannare un episodio negativo. Purtroppo è quella faccia del calcio che non ci rappresenta e che non vorremmo mai vedere".

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