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Fassone: “Se Donnarumma ci chiama, siamo pronti a riabbracciarlo”

Il direttore generale racconta la sua verità: “Gigio voleva rimanere al Milan, la volontà di Raiola ha prevalso”. E il ds Mirabelli chiude all’addio: “Non si muove dal Milan, deciderà Montella se farlo giocare o meno”
A cura di Marco Beltrami
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Dichiarazioni, prese di posizione e indiscrezioni. Il caso Donnarumma continua a tenere banco in Italia, soprattutto dopo le dichiarazioni del suo agente Mino Raiola che ha parlato di ambiente rossonero "ostile" puntando il dito contro la gestione del rinnovo del suo assistito da parte del club milanese. Una situazione che, come da previsione, è stata indirettamente smentita dal direttore generale della società del capoluogo lombardo, quel Marco Fassone che è stato il primo ad annunciare la volontà di non rinnovare con i rossoneri del portiere che ha esordito ieri sera agli Europei Under 21, incassando una piccola contestazione.

La verità di Fassone sul mancato rinnovo

Il dirigente infatti in un'intervista a "La Gazzetta dello Sport", ha provato con pacatezza a ricostruire la vicenda Donnarumma, raccontando la sua versione dei fatti. Un ruolo fondamentale nella stessa è stato quello giocato da Mino Raiola: "Mi pare abbastanza semplice: giocatore e agente hanno fatto una valutazione tecnica ed economica, ritenendo di rivolgersi in futuro a un club con pedigree più altolocato e maggiore disponibilità finanziaria. Raiola vuole valorizzare economicamente il percorso del giocatore e intende spostarlo per massimizzare i ricavi. Per l’assistito e per se stesso".

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"Gigio voleva restare, ha prevalso Raiola"

Il dirigente non è mai stato convinto della reale volontà del portiere di non allungare ulteriormente il suo contratto. A suo giudizio Donnarumma è sempre stato sincero, e ha sempre voluto il Milan anche se il condizionamento di Raiola, secondo Fassone, ha avuto poi la meglio: "Gigio voleva restare? Esatto. Fin dal primo giorno dopo il nostro insediamento abbiamo iniziato a parlare sia con lui, sia con Raiola. E mentre Raiola tendeva sempre a rallentare, il giocatore ci diceva di volere il Milan. E ce lo diceva guardandoci fissi negli occhi. Era assolutamente sincero. Alla fine ha prevalso la linea dell’agente e io sono convinto che in cuor suo Gigio non sia convinto della decisione presa".

Fassone e il Milan pronti a riavvicinarsi

Fassone però non esclude la possibilità di un riavvicinamento, con il Milan pronto a dimenticare tutto nel caso dovesse arrivare una telefonata di Donnarumma: "Dico che se ricevessimo una telefonata in cui ci viene prospettata l’ipotesi di sedersi di nuovo per riparlarne, lo faremmo senza problemi. Da parte nostra la disponibilità di riprendere a parlarne c’è. Certo, Raiola è stato molto netto, ma non escludo che le parti si riparlino e si rivedano".

Mirabelli: "Montella deciderà se farlo giocare"

Quella di un riavvicinamento al momento non sembra una pista percorribile, per una situazione che apre il campo a numerosi scenari di calciomercato. Le prospettive di un addio milionario però sembrano perdere consistenza soprattutto alla luce delle dichiarazioni di Massimiliano Mirabelli. Il direttore sportivo rossonero infatti non ha dubbi sul suo futuro e spegne anche le voci su una possibile panchina punitiva per Donnarumma con mister Montella libero di decidere se schierarlo o meno: "Donnarumma è un giocatore del Milan un grandissimo campione e un bravissimo ragazzo, sicuramente giocherà nel Milan.Nella prossima stagione certamente giocherà ancora con noi.  Le discussioni sulla titolarità sono cose vostre, l’allenatore fa le scelte, per noi non esistono queste cose, i giocatori sono tutti sulla stessa posizione. Non sta nè in cielo nè in terra parlare di panchina e di tribuna"

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