Fantacalcio, i top e i flop dell’8a giornata di Serie A 2013-2014

Conclusasi anche l'ottava giornata di campionato ecco il consueto appuntamento con i migliori e i peggiori della serie A. Un turno infinito, iniziato con il Super anticipo del venerdì all'Olimpico e continuato tra sabato e domenica fino alle 20.45 di ieri dove a Torino è arrivato il rocambolesco 3-3 dell'Inter con i granata. In mezzo, tanti gol ed emozioni tra cui alcune conferme come il momento no della Lazio e quello positivissimo del Verona e qualche sorpresa tra tutte la vittoria in rimonta della Viola sulla Juventus, guidata da uno strepitoso Pepito Rossi neo capocannoniere con 8 gol in altrettante gare.
LA TOP 11
PORTIERE
Frison (Catania) – Malgrado i gol subiti dal Cagliari nel ritorno al Sant'Elia dove gli etnei hanno perso 2-1, il portiere rossoblù è stato autentico protagonista. Non solo per il rigore parato ad Ibarbo contro cui si è superato anche nella ribattuta, ma per una serie di interventi che hanno mantenuto il match equilibrato fino alla fine.
Saracinesca.

DIFESA
Piccini (Livorno) – Altro giocatore che si è distinto malgrado la sua squadra sia stata sconfitta in campo. Nel Livorno uscito con le ossa malconce contro la Samp, Piccini ha avuto il merito di ritagliarsi uno spazio comunque importante entrando nel secondo tempo e mandando in gol Siligardi.
Mosca bianca
Marchese (Genoa) – Gasperini si ripresenta a Marassi con una vittoria. Forse non convincente ma importante e Marchese ci mette del suo lottando su tutti i palloni vaganti
Gladiatore
Cacciatore (Verona) – Ancora un gol e ancora una prestazione maiuscola sua e della squadra di Mandorlini che umilia al Bentegodi anche il Parma di Cassano.
Timbro
CENTROCAMPO
Jorginho (Verona) – E' lui, il man of the match con cui gli scaligeri capovolgono incontro e risultato. Due gol su rigore ma tante azioni determinanti. E poi dal dischetto bisogna saper segnare.
Crack
Pjanic (Roma) – Due gol d'autore, entrambi su palle inattive, ma la consacrazione che quando la squadra ha bisogno lui c'è. Nel centrocampo di Garcia è oramai un punto di riferimento.
Anima (caput) mundi
Cigarini (Atalanta) – Vero protagonista di un primo tempo impeccabile. Gioca a tutto campo e Colantuono gli lascia libertà di scelta. E quando sceglie di andare al tiro, segna. Se l'Atalanta oggì è lassù lo deve anche a lui.
Uomo in più
Joaquin (Fiorentina) – Ha l'immenso merito di non sbagliare l'occasione da gol che permette di capovolgere il risultato. Il suo, in mezzo a quelli di Rossi, è dimostrazione di freddezza, voglia e qualità. Tutti elementi cari a Montella.
Delizia

ATTACCO
Rossi (Fiorentina) – L'oro di Firenze, Pepito è stato a dir poco strepitoso. Se ha ragione Della Valle a confermare che è solo al 70% saranno guai per tutti.
Debordante
Gilardino (Genoa) – Finalmente è tornato e non a caso il Genoa ha vinto. Due gol: uno bellissimo di testa, l'altro fortuito di… occhio. Ma ciò che conta è che il Gila abbia ripreso il feeling con la porta.
Violinista
Palacio (Inter) – Ha punito il Torino nelle uniche occasioni che gli si sono presentate. Poi i compagni hanno rovinato tutto con amnesie difensive. Di più non poteva fare e ha fatto più del dovuto.
Incompreso
LA FLOP 11
PORTIERE
Buffon (Juventus) – Vada per i 4 gol subiti (prima volta nell'era Conte). Ci può stare. Ma ciò che lo relega tra i bocciati di giornata sono le insicurezze in alcune occasioni. Sicuro che non poteva davvero fare di più?
Colino

DIFESA
Cannavaro (Napoli) – Devastante in senso negativo. Ne combina di tutti i colori: procura il fallo da cui nasce l'1-0 giallorosso, si fa beffare dal furbo Borriello in occasione del rigore. Sembra che giocasse con la maglia della Roma addosso.
Mimetico
Legrottaglie (Catania) – Su Ibarbo fa fallo fuori area ma ha la pecca di perdere tutti i confronti con il bomber del Cagliari che gli sguscia via come sapone. Domenica da dimenticare e con la squalifica avrà di che riflettere.
Fuor d'acqua.
Barzagli (Juventus) – "Non ho capito cosa possa essere sucesso". Questo il suo commento nel post gara. Può bastare?
Bello addormentato

CENTROCAMPO
Cerci (Torino) – Come generosità ci siamo: palo al 2′ e rigore al 4′. Poi tante giocate per sè e per i compagni diventando una spina nella difesa interista. Ma quel rigore calciato sui guantoni di Carrizo…
Tutto fumo
Asamoah (Juventus) – Se lo ricorderà a lungo Mati Fernandez che gli sguscia via in area di rigore, quasi fosse alla prima partita di serie A. Poi protesta pure, ben sapendo che il fallo l'ha commesso. E da lì, addio Juventus perchè il rigore apre le danze viola.
Debuttante
Pinzi (Udinese) – Il Milan non è devastante, anzi. Eppure l'Udinese non fa nulla per poter portare a casa un risultato utile a portata di mano. E lui ci mette del suo, anzi non ce lo mette proprio.
Assente
Duncan (Livorno) – Il giovane gioiellino di proprietà Inter la combina grossa con il fallo di rigore per la Samp. Un errore che lo blocca. Come lui, anche il Livorno.
Ingolfato

ATTACCO
Paulinho (Livorno) – Anche prima della sosta aveva girato a vuoto. Adesso ha confermato che la forma non c'è e non c'è nemmeno la testa per mettersi a disposizione della squadra.
Fuori giri
Pandev (Napoli) – Il Napoli non ha perso di certo per colpe sue. Ma non ha vinto soprattutto per colpe sue. Sullo 0-0 quel gol si doveva segnare e che De Sanctis sapesse come muoversi perchè lo conosceva non vale come scusante.
Sprecone
Muriel (Udinese) – Anche lui a San Siro sparisce pian piano nell'anonimato di una gara decisa da un gol di Birsa. E questa è una colpa gravissima che va al di là della sconfitta.
Evanescente.