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Fantacalcio: i promossi e bocciati della 3a giornata di serie A 2019-2020

Sette top e sette flop della 3a giornata di serie A 2019-2020 in chiave fantacalcio. Un turno ricco di risultati a sorpresa, ma anche di conferme a livello individuale. Tra i promossi spicca la doppietta di Donnarumma che, con tre gol in altrettante gare, ha dimostrato di poter fare la differenza anche in A. Scopri gli altri.
A cura di Mirko Cafaro
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La terza giornata di serie A (qui il dettaglio delle pagelle), che ha fatto seguito alla prima sosta per le nazionali, come di consueto non ha lesinato sorprese e risultati inattesi. La Juventus, nonostante l'esordio di Sarri in panchina, è sembrata regredire sul piano tattico, messa in scacco da una Fiorentina giovane e volitiva; l'Inter ha vinto, ma ha faticato a chiudere il match nonostante un'Udinese in inferiorità numerica per oltre un'ora; il Napoli ha superato la Sampdoria riscattando in parte la partita persa (e dai due volti) contro i bianconeri.

Scorrendo ancora la classifica, la Roma è tornata a vincere mettendo in mostra un bel mix tra volti nuovi (Mkhitaryan su tutti) e conferme (Pellegrini sempre più lanciato nel ruolo di leader tecnico di Fonseca), il Milan fatica ancora a trovare la quadratura con Giampaolo, ma se non altro ha ritrovato Piatek in gol (sia pure dal dischetto). Tra le squadre che devono lottare per salvarsi, almeno sulla carta, spiccano il Bologna capace di ribaltare il match col Brescia e la Spal che ha battuto in rimonta la Lazio. Ma andiamo ad osservare più nel dettaglio i promossi e bocciati dell'ultimo turno.

Promossi

  1. Donnarumma (Brescia): Cellino non ha lasciato nulla di intentato puntando su Balotelli e la possibile "controfigura" Matri per dare profondità ed esperienza all'attacco di Corini ma, in attesa che entrambi si rendano disponibili, il capocannoniere dell'ultima B ha subito dimostrato di poter reggere l'impatto con la sua prima serie A. Subito tre gol in altrettante presenze e l'impressione di poter giocare un ruolo da protagonista nella rincorsa salvezza dei lombardi.
  2. Castrovilli e Ribery (Fiorentina): il giovane e il vecchio. Il primo studia da "nuovo Antognoni" (copyright Montella), il secondo ha già preso per mano la giovane compagine viola che ha messo in scacco la Juventus. Dopo due stagioni in B con la Cremonese, il centrocampista barese si è fatto trovare pronto alla chiamata del tecnico e ha messo in mostra qualità che potrebbero presto portarlo anche in Nazionale. Al francese è mancato solo il gol che presto – siamo certi – arriverà.
  3. Elmas (Napoli): il turco, fortemente voluto da Ancelotti, ha subito conquistato tutti. Contro la Sampdoria, nonostante condizioni di forma imperfette, è stato devastante mettendo il piede in tutte le azioni pericolose dei partenopei. Con Ruiz rappresenta già l'oro di Napoli.
  4. Pellegrini e Mkhitaryan (Roma): la conferma e l'importante novità. L'azzurro è il designato leader tecnico e caratteriale di questa squadra. Contro il Sassuolo Fonseca, che lo ha già impiegato sia in regina sia da esterno, lo ha avanzato da trequartista venendo premiato da ben tre assist e da una prestazione da migliore in campo. L'armeno ha esordito con un gol ripagando le grandi aspettative sul suo conto. Può fare la differenza.
  5. Berardi (Sassuolo): la doppia cifra gli manca dalla stagione 2014-2015 (15 con 11 assist), ma rispetto al bottino dei tre successivi campionati (7, 5 e 4), lo scorso anno la cura De Zerbi ha cominciato a produrre effetti portando la sua produzione offensiva a 8 gol e 2 assist. Un'impressione confermata in quest'avvio in cui il talento calabrese si è già issato in testa alla classifica dei capocannonieri con 5 centri in appena due presenze. Segnali confortanti, non solo in termini numerici, ma anche considerando la qualità delle giocate (su tutte la punizione del temporaneo 4-1 contro la Roma).
  6. Orsolini (Bologna): il talento classe '97 è ormai una realtà della nostra serie A. Lanciato in pianta stabile da Mihajlovic lo scorso anno, ha chiuso con 8 gol e 5 assist; un trend ripreso in pieno quest'anno con un centro e due passaggi vincenti in 3 gare. Gli ultimi contro il Brescia in cui è stato decisivo nella rimonta dei felsinei, prima con l'assist del 3-2 di Palacio, poi con il 3-4 definitivo. Prossimo alla chiamata di Mancini?
  7. Ceppitelli (Cagliari): due gol contro il Parma che sono valsi al Cagliari la prima vittoria stagionale, due marcature che hanno permesso di allontanare alcune prestazioni sottotono che ne avevano messo in dubbio la titolarità. Un nuovo inizio per l'ex giocatore del Bari.

Bocciati

  1. De Ligt (Juventus): l'olandese, promosso titolare dopo il grave infortunio di Chiellini, continua a far fatica ad adattarsi al nostro calcio e al sistema di gioco di Sarri. Contro la Fiorentina un paio di colpi a vuoto, a cominciare da un disimpegno che sarebbe potuto costare caro.
  2. Lukaku (Inter): i due gol "facili" contro Lecce e Cagliari hanno forse illuso osservatori e tifosi che il belga avesse trovato in fretta uno stato di forma accettabile, ma un peso tutt'altro che leggero come il suo ha bisogno di tempo per carburare e contro l'Udinese la situazione si è presentata in tutta la sua evidenza.
  3. Milinkovic-Savic (Lazio): contro la Spal Inzaghi lo ha inizialmente lasciato in panchina utilizzandolo come asso nella manica, nel secondo tempo, per rintuzzare i tentativi di rimonta degli spallini. Tentativo fallito, considerata la vittoria della squadra di Semplici a margine di una prestazione del serbo assolutamente impalpabile.
  4. Paquetà (Milan): contro il Verona Giampaolo ha voluto assecondarlo schierandolo alle spalle di Piatek nella posizione preferita di trequartista. Esperimento fallito e brasiliano che presto dovrà addivenire a più miti consigli accettando l'impostazione tattica del tecnico che preferisce schierarlo nel ruolo di mezzala.
  5. De Paul (Udinese): uno schiaffo incomprensibile a Candreva che ha costretto l'Udinese a giocare in 10 per buona parte della gara. Da un elemento della sua esperienza Tudor si aspetta molto di più, a maggior ragione a margine di un match in cui i friulani hanno dato filo da torcere una lanciata Inter anche in inferiorità numerica.
  6. Dessena (Brescia): ha lasciato in 10 il Brescia sul punteggio di 3-1, a 40 minuti dalla fine. Una somma di ammonizioni, una delle quali arrivata per una evitabile simulazione, che è costata ai lombardi la vittoria. E pensare che si tratta dell'elemento guida della giovane squadra di Corini.
  7. Stepinski (Verona): 21′ per esordire come peggio non avrebbe potuto. Prima un'azione in cui ha impensierito Donnarumma, poi un'inutile gamba alta con cui ha rischiato di fare seriamente male a Musacchio con inevitabile rosso deciso al Var.
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