Falcao trascinatore del Porto: il colombiano che ha stregato l’Europa
Radamel Falcao Garcia Zarate. Conosciuto più semplicemente come Falcao, che è il suo nome, non il cognome. Esattamente come Raul dello Schalke 04. Non è però l'unica cosa che hanno in comune, perchè il colombiano che milita nel Porto ha dalla sua un bagaglio di reti impressionanti, e se continua di questo passo non è da escludere che un giorno possa insidiare l'attuale re dei bomber nelle competizioni europee. Quattro gol in Porto-Villarreal 5-1 lo hanno consacrato a livelli importanti, ed anche chi non lo conosceva adesso ha imparato ad apprezzarlo. La sua squadra sta tornando ai fasti dei tempi di Josè Mourinho, ed il merito oltre che dello "special two" Villas Boas è anche suo.
Con il "sottomarino giallo" avanti di un gol all'intervallo, ci pensa lui a scatenare l'inferno nella ripresa. Si procura e trasforma un calcio di rigore, raccoglie col sinistro un cross in mezzo da vero opportunista, stacca per ben due volte di testa con una elevazione ed una precisione disarmanti. Vi basta? Adesso è vicinissimo a conquistare il suo primo trofeo a livello continentale, dopo aver stravinto il campionato portoghese, due supercoppe ed una coppa di Portogallo. Senza dimenticare poi il titolo del Clausura 2008 messo in bacheca quando vestiva la maglia del River Plate. Già, perchè sono stati i "millonarios" a puntare per primi su di lui, prelevandolo quando aveva solo quindici anni da una squadra del suo paese, che per uno scherzo del destino si chiama proprio Millonarios, il soprannome del River.
Debutta in prima squadra a 19 anni con una doppietta, e diventa il partner d'attacco di Ernesto Farías, e successivamente di Rolando Zárate. Quarantacinque gol in centoquindici presenze, ma soprattutto un senso del gol che quasi obbligatoriamente lo porta ad attraversare l'oceano. Nel 2009-2010 il Porto lo acquista per cinque milioni e mezzo di euro (ora vale almeno il doppio) facendo un affarone. La media realizzativa di Falcao con i "dragoni" è veramente impressionante e paragonabile addirittura a quella di Messi: quarantatre reti in cinquanta presenze, praticamente quasi un gol a partita per lui.
Un metro e settantasette di altezza, che però non la dice tutta sulle sue doti aeree. Dotato di un ottimo stacco da terra, capace di calciare bene con entrambi i piedi, bravissimo nel posizionamento nei sedici metri avversari. Capace anche di numero incredibilmente spettacolari come il gol di tacco col Benfica. Un talento che si sta affermando dunque. Del resto è figlio d'arte, visto che il padre era Radamel Garcia, famoso difensore colombiano che lo ha chiamato come lui aggiungendo appunto Falcao, in onore dell'ex-fuoriclasse della Roma degli anni ottanta (che i tifosi giallorossi più nostalgici probabilmente rimpiangono ancora).
Quelli che lo conoscono lo descrivono come un ragazzo molto tranquillo e serio (i colpi di testa evidentemente li fa solamente in campo). Dedito al lavoro e capace di mettersi sempre a disposizione dell'allenatore e dei compagni di squadra, Falcao è anche un cristiano molto devoto e fa parte dei gruppi "Locos por Jesus" e "Atletas de Cristo". In pratica se qualche grosso club vuole puntare su di lui è meglio che si faccia avanti subito, perchè ance se il Porto vuole tenerselo stretto è facile intuire che per lui sarà battaglia senza esclusione di colpi.