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Evasione fiscale, nuove accuse per Cristiano Ronaldo: rischia processo e condanna

Secondo le ultime rivelazioni dei media spagnoli emergerebbero ombre sulla gestione finanziaria del campione portoghese anche a partire dal 2015, attraverso una rete di società off-shore. CR7 avrebbe manifestato disponibilità a pagare 30 milioni di euro per le accuse relative al periodo 2001/2013 ottenendo in cambio il ritiro di quelle per il 2014 ma la Procura al riguardo non s’è ancora pronunciata.
A cura di Maurizio De Santis
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Sarà rinviato a processo oppure gli sarà sufficiente patteggiare e pagare per evitare rinvio a giudizio e possibile condanna? Cristiano Ronaldo vive un momento particolare: CR7 ha conquistato le copertine dei giornali grazie alle prodezze in Champions ma l'inchiesta del Fisco per evasione lo ha messo nei guai e non può risolvere tutto estraendo dal proprio repertorio un colpo da campione. Le ultime notizie sulla vicenda giudiziaria che arrivano dalla Spagna vedono la posizione del portoghese aggravarsi: da un lato s'era lamentato della diversità di trattamento rispetto a Lionel Messi (che pure è finito nelle maglie della giustizia per proventi non pagati), dall'altro aumentano le possibilità che il giudice istruttore del tribunale di Pozuelo de Alarcon decida di spedire tutto in tribunale dando così il via all'iter processuale.

Le nuove accuse. E' quelle che vengono sottolineate dal quotidiano spagnolo ‘El Mundo' e costituiscono un'aggravante rispetto alle contestazioni già mosse al campione lusitano per una frode fiscale di 14.7 milioni di euro commessa tra il 2011 e il 2014: attraverso società off-shore Ronaldo avrebbe simulato la cessione dei propri diritti d'immagine alla Tollin Associates LTD, finanziaria delle Isole Vergini Britanniche, a sua volta trasferiti alla irlandese Multisport & Immagine Management LTD. E' con questo escamotage che il cinque volte Pallone d'Oro avrebbe alimentato la pista di carta per far perdere le tracce di parte dei propri introiti.

La magistratura, però, indaga anche in un'altra direzione. Nuovi documenti venuti alla luce grazie a Football Leaks hanno allargato lo spettro d'osservazione degli inquirenti che finora s'erano concentrati sul periodo di tempo compreso tra il 2011 e il 2014. Invece, in base alle nuove obiezioni, è emerso che Ronaldo si sarebbe servito anche di una holding in Lussemburgo e di un fondo fiduciario nel paradiso fiscale dell'isola di Jersey, sulla Manica, per aggirare i controlli dell'Erario anche a partire dal 2015. Come sarebbe stato possibile tutto questo? Attraverso l'intermediazione di un'altra società di investimenti – la Private Trustees – di cui risulterebbe beneficiario proprio CR7.

La proposta di patteggiamento e il rischio galera. In attesa che l'Agenzia dei tributi iberica accerti se ci sono state o meno ulteriori inadempienze, sul tavolo resta la disponibilità mostrata dal calciatore al patteggiamento per comporre la vicenda: la stella del Real Madrid avrebbe manifestato la propria disponibilità a pagare 30 milioni di euro per le accuse relative al periodo 2001/2013 ottenendo in cambio il ritiro di quelle per il 2014. Dalla Procura, però, non è arrivato ancora alcun cenno al riguardo, soprattutto adesso che sembrano emersi altri documenti compromettenti (forse) per il portoghese. Cosa rischia Ronaldo? Oltre al processo anche il carcere, con una pena fino a 10 anni di detenzione.

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