Europei Under 21: Italia e Spagna grandi favorite
Sarà l'Europeo di Saul Niguez e Bernardeschi, di Renato Sanches e Jonathan Tah, di Asensio, Donnarumma e Bellerin, che sarà in Polonia dopo 40 presenze con l'Arsenal nonostante il desiderio contrario di Wenger. Sarà la prima edizione allargata a 12 squadra, divise in tre gironi. L'Italia è nel gruppo C, uno dei più difficili, con Germania, Repubblica Ceca e Danimarca. La Spagna è nel gruppo B con Portogallo, un'altra delle favorite, Serbia e Macedonia. La Polonia è invece nel girone A insieme alla Svezia, all'Inghilterra e alla Slovacchia. Italia e Spagna si presentano alla rassegna under 21 in Polonia con le rose più preziose. Vediamole in dettaglio, attraverso le quotazioni Transfermarkt (nelle immagini i top player delle nazionali con i relativi valori di mercato).
Spagna: 283,5 mln €
Il ct Albert Celades ha a disposizione una squadra che potrebbe battere diverse nazionali maggiori. Spicca Asensio, che ha firmato un gol splendido contro il Siviglia e il 4-1 alla Juve in finale di Champions a Cardiff. “Asensio è migliorato in modi e a un livello che non avremmo potuto immaginare” ha detto Celades, che ha elogiato anche Carlos Soler, convocato dopo una stagione molto costante dopo il suo debutto a dicembre, e Sandro Ramirez, spesso decisivo al Malaga. L'attesa però è tutta per Saul Niguez, che in carriera all'Atletico Madrid ha già vinto la Copa del Rey, la Supercoppa di Spagna e l'Europa League. “Mi sento un leader all'Atlético e in questa squadra” ha detto in un'intervista pubblicata sul sito dell'Uefa. “Tuttavia non credo che essere un leader significhi essere un titolare. Essere leader significa provare a dare l'esempio in tutti i sensi. Sono grato a Ginés Meléndez [ex allenatore delle giovanili della Spagna], che ha sempre dato grande attenzione ai piccoli dettagli, non solo in termini calcistici ma anche a livello personale. Mi diceva sempre la stessa cosa, ovvero che l'Atlético curava molto la crescita del giocatore, ma anche della persona”.
Italia: 214,70 mln €
"Siamo una grande squadra, forse la nazionale più forte degli ultimi 20 anni in tutti i reparti” ha spiegato Di Biagio al sito dell'Uefa, “ma non basta. In Polonia ci sarà da soffrir, al di là dei nomi e del blasone". La storia racconta di 4 titoli all'Europeo di categoria, ma l'ultimo risale ormai al 2004. In Polonia, però, la storia potrebbe cambiare. Dietro Di Biagio conta sul miglior giovane portiere al mondo, “Gigio” Donnarumma, 72 presenze con il Milan, protetto dalla futura coppia difensiva della Juve, Rugani-Caldara. Lorenzo Pellegrini, che piace a mezza serie A e ha esordito anche in nazionale maggiore senza avvertire la tensione contro il Liechtenstein, illumina il gioco insieme a Roberto Gargliardini. Questo potrebbe soprattutto essere l'Europeo di Berardi, 43 gol in Serie A al Sassuolo, e Andrea Petagna, e del duo viola Bernardeschi-Chiesa, classe e rapidità al servizio di un sogno.
Germania: 144,15 mln €
Il tecnico Kuntz è passato dal 4-2-3-1 al 3-5-2 con Jonathan Tah, convocato l’anno scorso agli Europei da Löw in sostituzione di Antonio Rüdiger, pilastro della difesa. Giocatore più precoce di sempre ad aver esordito in prima squadra all'Amburgo, ha trovato i giusti equilibri l'anno scorso al Bayer Leverkusen di Roger Schmidt. È lui il giocatore col valore di mercato più elevato della rosa. Il centrocampo rimane il miglior reparto della Germania, campione nel 2009 dopo il 4-0 all'Inghilterra (il punteggio più largo di sempre in finale). Spiccano Mahmoud Dahoud, appena passato dal Borussia Mönchengladbach al Borussia Dortmund, e Max Meyer (18 presenze da titolare allo Schalke 04 con un tiro e un assist di media a partita), gli unici insieme a Tah con un valore superiore ai 15 milioni. Davanti l’osservato speciale è Davie Selke, 4 gol in 21 partite al Lipsia.
Portogallo: 131,83 mln €
Il Portogallo di Rui Jorge, finalista due anni fa, non si può che considerare tra le candidate al titolo. Prima squadra a centrare la qualificazione, forte di 8 vittorie in 10 partite con 34 gol segnati, la rosa combina l'esperienza di Bruno Fernandes, oltre 150 presenze tra Novara, Udinese e Sampdoria, e il miglior giovane di Euro 2016, Renato Sanches. Pagato 35 milioni dal Bayern, anche se ha chiuso senza gol e senza assist nelle 23 partite fra Champions e Bundesliga, in nazionale è passato direttamente dall'Under 19 ai grandi. Per lui, però, Rui Jorge ha lasciato a casa Rony Lopes, che ha guidato il centrocampo nelle qualificazioni. Anche João Cancelo, terzino destro titolare del Valencia, e la coppia di centrali composta Rúben Semedo-Edgar Ié hanno già esperienza in nazionale maggiore. Davanti saranno Gonçalo Paciência, Gonçalo Guedes, Diogo Jota e il capocannoniere Ricardo Horta a giocarsi i tre posti nel 4-3-1-2 di Rui Jorge, che può evolversi in 4-3-3 con Ruben Neves, mediano del Porto (35 passaggi di media in stagione) a dettare i tempi del gioco.
Inghilterra: 96,85 mln €
Andy Boothroyd ha a disposizione una rosa che assomma 249 presenze stagionali in Premier League. Il Southampton si conferma leader nella valorizzazione dei migliori giovani dei Tre Leoni, freschi campioni del mondo under 20. Molte delle speranze inglesi in Polonia dipendono dalla condizione della stellina Nathan Redmond, prodotto del vivaio del Birmingham, 37 partite giocate e sei gol quest'anno con in Saints, e del “gemello” Ward-Prowse. Autore del gol-vittoria per il cruciale 1-0 in Norvegia delle qualificazioni, già titolare in prima squadra a 16 anni, ha completato una stagione da 30 presenze (ma solo 4 nelle ultime 13 giornate) e 32 passaggi di media a partita, con una precisione dell'83% in Premier League, del 90% in Europa. Nel 4-2-3-1 fluido del ct, entrato in carica a febbraio, non ci sarà Marcus Rashford. Così, il riferimento offensivo sarà Tammy Abraham, di proprietà del Chelsea, vice-capocannoniere in Championship (23 reti al Bristol City).
Serbia: 43,25 mln €
Il nucleo della rosa del ct Nenad Lalatović, promosso a marzo al posto del dimissionario Tomislav Sivić, è lo stesso che ha vinto i Mondiali Under 20. L'assenza di Sergej Milinković-Savić, tenuto a Formello dalla volontà di Lotito, responsabilizza Nemanja Maksimović alla vigilia del passaggio al Valencia dopo tre anni ad Astana. Dietro, Miloš Veljković, un contrasto riuscito sui 2 tentati in stagione al Werder Brema, guida la difesa. Davanti, il ct non dovrebbe cambiare il tridente più usato nell'ultimo anno: Andrija Živković, il più giovane convocato in prima squadra (quest'anno nessun gol ma 10 assist alla sua prima stagione al Benfica), Uroš Djurdjević, 28 gol e doblete al Partizan e 7 in 9 partite in nazionale, e Aleksandar Čavrić, ala dello Slovan Bratislava.
Repubblica Ceca: 35,87 mln €
Quarto miglior attacco delle qualificazioni, la Repubblica Ceca di Vítězslav Lavička conta su diversi “italiani” nel 4-2-3-1, dal portiere Lukáš Zima del Genoa a Stefan Simič, centrale di proprietà del Milan ma in prestito al Mouscron, ma soprattutto i due giocatori con il più elevato valore di mercato nella rosa: l'esterno alto dell'Udinese, Jakub Jankto, e il capocannoniere nelle qualificazioni, Patrik Schick, undici gol alla prima stagione in Serie A.
Polonia: 32,28 mln €
Senza Milik e Zielinski, il ct Martin Dorna vede ridursi non poco le possibilità della Polonia, alla sesta partecipazione all'Europeo Under 21, la prima dal 1994. Nel 4-4-2 di base, Dorna può contare a centrocampo sull'esperienza di Linetty e Bartosz Kapustka, esterno in prestito quest'anno al Leicester, deluso da un'esperienza in cui non ha mai trovato spazio in Premier League. L'esperto capitano Tomasz Kędziora protegge la difesa, in cui però resta il dubbio sul portiere, fra Bartłomiej Drągowski, numero 1 della Fiorentina primavera considerato il migliore della sua generazione, e Jakub Wrabel, schierato titolare nelle ultime uscite. Il potenziale maggiore è concentrato in attacco, con il capocannoniere Mariusz Stępiński e il ventenne Dawid Kownacki, paragonato a Robert Lewandowski, che può giocare anche da esterno e vanta 21 gol in 94 partite in Ekstraklasa con il Lech Poznan.
Svezia: 14,40 mln €
La Svezia campione in carica si presenta alla fase finale dopo un percorso senza sconfitte nelle qualificazioni. Hakan Ericson, però, ha mantenuto solo due uomini della rosa che ha trionfato in Repubblica Ceca: il capitano Kristoffer Olsson, faro del centrocampo dell'AIK Solna con un passato nell'Arsenal, e la stella Simon Tibbling che potrebbe lasciare il Groningen dopo due anni e mezzo per circa 15 milioni. Stavolta la rosa manca di elementi con esperienza internazionali e molte presenze in Under 21.
Danimarca: 13,35 mln €
La Danimarca, miglior difesa nelle qualificazioni, deve rinunciare alle stelle Andreas Christensen, Kasper Dolberg, Pierre-Emile Højbjerg, Yussuf Poulsen e Pione Sisto. Brilla però il capitano Lasse Vigen Christensen, di proprietà del Fulham, che ha ben figurato nei sei mesi in prestito in Championship al Burton Albion e ha attirato l'attenzione del Celtic di Rodgers. Nel 4-2-3-1 occhio a Andrew Hjulsager del Celta Vigo,suo il gran gol alla Real Sociedad all’ultima giornata della Liga, che può agire in tutti i ruoli alle spalle di Marcus Ingvartsen del Nordsjælland, terzo miglior marcatore dei gironi.
Slovacchia: 12,53 mln €
Il ceco Pavel Hapal, che guida la Slovacchia, conta in difesa sul sampdoriano Škriniar e il ternano Valjent. A centrocampo occhio a László Bénes, Matúš Bero e Albert Rusnák, playmaker del Real Salt Lake (tre gol e 5 assist nelle prime 14 partite in Usa). In attacco, nel 4-4-2 che il ct può variare in 4-3-3, si muove a suo agio Tomáš Vestenický, cresciuto nelle giovanili della Roma.
Macedonia: 7,1 mln €
Il centrocampista goleador Enis Bardi, 12 reti in 29 presenze nella First League ungherese con la maglia dell'Ujpest, autore di uno dei due gol nel match-qualificazione vinto contro la Scozia, e Nikola Gjorgjev, che l'anno scorso ha scelto di rappresentare la nazione dei genitori e non la Svizzera dove è nato, rappresentano le due speranze dell'unica debuttante di questa edizione. Il ct Blagoja Milevski si affida, nel 4-2-3-1, alla regia del capitano David Babunski, fantasista degli Yokohama F·Marinos cresciuto nella cantera del Barcellona. Garantisce qualità e imprevedibilità alla manovra offensiva oltre che un discreto apporto in zona gol. Da tenere d’occhio anche i due match-winner della gara qualificazione con la Scozia, ovvero Kire Markoski ed Enis Bardhi. Il primo è un’ala sinistra in forza alla formazione locale del Rabotnichki, mentre Bardhi gioca in Ungheria tra le fila dell’Újpest, stesso club in cui milita il centravanti Viktor Angelov. Da tenere d’occhio infine il laterale mancino Besir Demiri, capace di coprire tutta la corsia e fornire un buon contributo in quanto ad assist.