Europa League, Quaresma guida con un capolavoro i gol degli ex (video)

Nella serata dedicata all'andata dei sedicesimi di finale di Europa League le squadre italiane impegnate in campo hanno ottenuto risultati altalenanti. Bene la Juventus in casa contro il Trabzonspor, molto bene la Fiorentina corsara 3-1 in terra danese, malino il Napoli che ha sofferto contro lo Swansea più del dovuto, malissimo la Lazio capitolata all'Olimpico 1-0 contro il Ludogorets. Ma oltre ai nostri club, c'è stata anche un'altra Italia protagonista, quella di chi ha giocato nel nostro campionato e oggi sta facendo le fortune di altre società. Come Vila, Eremenko, Quaresma: tutti a segno nelle partite del giovedì sera.
Gol da ex – Nel Betis Siviglia lo spettacolo è stato assicurato da un gran gol del difensore Didac Vila, ex Milan, a inizio partita, che ha aperto le marcature in un match poi finito in pareggio della squadra biancoverde contro il Rubin Kazan. Nel secondo tempo, su rigore, l'1-1 finale arriva da un altro ex della serie A, il centrocampista Eremenko, protagonista di un buon match, che nel nostro campionato ha vestito i colori dell'Udinese. Nel Porto, il pirotecnico 2-2 finale contro l'Eintracht Francoforte, ha visto protagonista assoluto un altro ex calciatore ben conosciuto in Italia: Ricardo Quaresma, autore di un gol-capolavoro.
Fenomeno Quaresma – Per sbloccare la gara dei lusitani contro i tedeschi, l'ex interista si è inventato una perla dei tempi migliori: dribbling sulla sinistra ai danni di Jung, palla sul micidiale destro e palla che si infila imparabile sul palo lungo. Una giocata che ha fatto esplodere l' Estadio Do Dragão che ha ritrovato in gran spolvero il beniamino di sempre che propio in Portogallo è riuscito ad essere spesso decisivo come mai altrove (nè in Italia mè nella parentesi inglese). Per il "Trivela" non a caso questo è già il quarto gol da quando ha fatto il suo ritorno a casa, a gennaio. Poi, il Porto pareggerà la partita per 2-2 a causa di un autogol di Sandro al 77′.
La Trivela più costosa che c'è – L'avventura all'Inter di José Mourinho, inizia nel 2008 quando lo Special One si impunterà con Massimo Moratti per acquistare quello che passerà alla storia come i più grandi flop di mercato nerazzurro: Ricardo Quaresma esterno offensivo dai piedi fatati al costo impressionante di 18,6 milioni di euro più il cartellino di Pelé (valutato 6 milioni di euro). Spesa totale, 27 milioni. Risultato? Al suo esordio in Serie A con l'Inter, il 13 settembre 2008, Quaresma parte bene e contribuisce alla vittoria contro il Catania segnando di "trivela", caratteristica tecnica che lo ha fatto conoscere al mondo del calcio. Ma nelle gare successive inizia a totalizzare una serie di panchine e non convocazioni impressionanti: il 1º febbraio 2009, Mourinho lo esclude dalla lista UEFA dei giocatori a disposizione per la fase a eliminazione diretta della Champions League e il giorno dopo il giocatore viene ceduto al Chelsea di Felipe Scolari.
Il fallimento in Premier – Nel club londinese esordisce contro l'Hull City, venendo sostituito al 63′ da Didier Drogba ma anche in questo caso è un fuoco di paglia perchè qualche giorno dopo Scolari viene esonerato e per Quaresma iniziano i guai. Guus Hiddink, nei quattro mesi successivi lo fa giocare quasi esclusivamente nella squadra riserve e a fine stagione ritorna all'Inter rifiutando la maglia del Genoa che aveva chiuso un accordo con il club nerazzurro per 10 milioni di euro per la metà del cartellino. E' la stagione del Triplete nerazzurro, ma per Quaresma è l'ennesimo flop: inizia bene, si perde cammin facendo si infortuna nel finale di stagione. Il 14 giugno 2010, attraverso un comunicato ufficiale sul proprio sito, il Beşiktaş ne ufficializza l'acquisto versando nelle casse dell'Inter la cifra di 7,3 milioni di euro, un terzo di quanto il club l'aveva pagato due anni prima.
Il ritorno in Patria – Quaresma non troverà pace nemmeno in Turchia, dove nella stagione 2012-2013 Ricardo Quaresma viene messo fuori rosa per motivi comportamentali.Il 7 gennaio 2013 firma un contratto di un anno e mezzo con l'Al-Ahli di Dubai e nel maggio dello stesso anno chiude il rapporto con il club arabo e fa ritorno in patria, al Porto dove sembra aver ritrovato la propria dimensione.
