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Europa League, cambia il format: sorride l’Italia

Dalla prossima stagione, saranno due le italiane ammesse direttamente alla fase a gironi, e solo una ai preliminari. Cambi anche per le altre federazioni.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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La UEFA cambia il format dell'Europa League: per il prossimo triennio, dal 2015 al 2018, saranno diverse le novità studiate dalla federazione continentale per rendere più interessante e competitiva l'Europa League, che già da qualche edizione sta iniziando ad esprimersi in tutto il suo potenziale. Ed alcune di queste novità riguardano direttamente anche l'Italia, nonostante dal punto di vista del ranking UEFA non dovrebbe riuscire a recuperare il terzo posto alla Germania nel breve termine.

A partire dalla prossima stagione, alla fase a gironi di Europa League saranno ammesse direttamente ben 16 squadre, e non più 12 come fino a quest'anno. In questa edizione, infatti, l'Italia aveva portato la sola Fiorentina, mentre Inter e Torino erano dovute partire dai preliminari: dalla stagione 2015/2016, ovvero la prossima, l'Italia porterà invece alla fase a gironi due squadre, vale a dire la vincente della Coppa Italia più la quarta classificata in campionato. Solo la quinta passerà attraverso gli spareggi: stessa sorte per le squadre inglesi, spagnole e tedesche (che però qualificheranno direttamente la quinta, con la sesta ai playoff).

Una bella novità, che potrebbe tradursi in un notevole vantaggio: basta pensare che, se questa norma fosse stata in vigore già da questa stagione, Fiorentina ed Inter sarebbero partite già dalla fase a gironi, mentre il solo Torino sarebbe partito dal terzo turno. A questo, va ad aggiungersi un'altra novità: tutte le federazioni potranno avere un massimo di tre squadre ammesse alla competizione. Fino a quest'anno, invece, le federazioni che occupano tra il 7° ed il 9° posto nel ranking UEFA ne qualificavano quattro. Un altro, piccolo, vantaggio in termini di ranking, visto che Portogallo, Russia e Francia perderanno dunque una squadra da portare in Europa League. Infine, qualora la Coppa nazionale dovesse essere vinta da una squadra già qualificata per una competizione europea, non accederà più che in Europa League si qualificherà la squadra finalista sconfitta: al suo posto, andrà la prima squadra in campionato non classificata per le coppe europee. Una vera e propria mini-rivoluzione.

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