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Europa League: Benfica battuto, Guttman ride e festeggia con il Siviglia (foto)

A Torino gode il Siviglia che, ai calci di rigore, batte il Benfica. Partita pazza ed equilibrata allo “Juventus Stadium”, decisa soltanto dai due errori dagli undici metri dei lusitani.
A cura di Alberto Pucci
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Avrebbe dovuto essere tutto bianconero. Alla fine, invece, è stato tutto bianco: il colore del Siviglia vincitore dell'Europa League. Ridono Rakitic e Bacca, i due talenti di Emery…così come continua a ridere Béla Guttmann che, dopo aver visto trionfare il Chelsea nella scorsa edizione, gode per il successo dell'undici spagnolo e per quella sua maledizione incredibile lanciata sul club lusitano. Allo "Juventus Stadium", nel primo tempo, non è stata una gran partita. Brutta, bloccata e con poche occasioni. Meglio nella ripresa. Pazza, divertente e con squadre lunghissime fino ai due supplementari. La finale di Europa League, che ha fatto felici i tifosi del Siviglia, è stata una partita dalle due facce che ha offerto il meglio (ed il peggio) delle due finaliste. Dopo i primi quindici minuti di studio, dove gli spettatori dello "Stadium" sono rimasti svegli solo per gli interventi fin troppo duri dei ventidue in campo, il match si è svegliato mettendo in mostra la compattezza dei portoghesi e le ripartenze degli spagnoli: un equilibrio sterile durato fino al duplice fischio dell'arbitro Brych, apparso incerto ed impaurito nell'usare il fischietto in un paio di contatti "sospetti" nelle due aree di rigore.

Lo show del secondo tempo – La ripresa è stata decisamente più divertente e all'altezza del "parterre" di celebrità avvistate in tribuna. Saltati gli schemi, le due squadre si sono buttate in avanti in maniera scellerata, lasciando praterie per le discese degli avversari: uno "show" per i tifosi neutrali, un'agonia per i supporter che hanno riempito le tribune dello stadio piemontese. La tripla occasione per il Benfica, arrivata dopo pochi minuti della ripresa, è stato il biglietto da visita di un secondo tempo spettacolare e pieno zeppo di occasioni. Molto meglio l'undici lusitano che ha avuto le chance migliori, sfruttando la progressiva propensione spagnola di rintanarsi nella propria meta campo.

Fatiche supplementari – Dopo novanta minuti tiratissimi, Siviglia e Benfica hanno dovuto affrontare le fatiche aggiuntive dei supplementari e le emozioni dei calci di rigore. Con la lingua di fuori e le gambe bloccate dai crampi, i portoghesi ci hanno provato, anche con l'ingresso di Oscar Cardoso, trovando il muro degli spagnoli che, nell'overtime, hanno gettato nella mischia anche Gameiro. I due tempi supplementari sono stati la copia "sbiadita" del primo tempo, con squadre bloccate dalla paura ed incapaci di colpire in maniera letale l'avversario. Ci sono voluti i "penalty" finali per dare un senso finale a questa partita interminabile. Alla fine ha esultato il Siviglia, grazie agli errori altrui e al rigore decisivo di Gameiro. A perdere, oltre al Benfica, è stata anche la Juventus che, pesata la forza delle due finaliste, ha ancora di che rammaricarsi per la finale mancata e per un trofeo che poteva, tranquillamente, portare a casa.

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