Europa League: Atalanta a testa alta, c’è la firma del Papu sul pareggio di Lione
Un punto che vale come una vittoria. A Lione, nello stadio che ospiterà la finale di Europa League, l'Atalanta incassa e ferisce, soffre e riparte. In difficoltà nel primo tempo, Gasperini ridisegna la squadra nella ripresa e la punizione del Papu Gomez vale un pareggio fondamentale nella corsa verso gli ottavi di finale. Sontuosa la prestazione di Caldara contro il Lione seconda squadra più giovane di Francia, davanti a un grande Fekir.
Momenti chiave
Il Lione inizia con un pressing molto alto e deciso. L'Atalanta fatica a far uscire la palla da dietro, a impostare dalla difesa e tamponare l'inferiorità numerica sugli esterni. Il più brillante in avvio è Traoré, che prova un paio di conclusioni a giro. Ma la prima parata di Berisha arriva sul destro dalla distanza di Mariano, che nel 3-3 del Parc OL sul Digione ha firmato il suo quinto gol in stagione. La deviazione in angolo non scuote i nerazzurri che non vanno oltre un filtrante di Gomez per Freuler, che si inserisce con ottima scelta di tempo senza palla.
Heteboer, che chance
Ha cambiato tanto l'OL, tra le favorite per la finale che si giocherà proprio qui, rispetto alla scorsa stagione. Genesio sta gestendo la seconda rosa più giovane della Ligue 1, e i risultati raccontano i chiaroscuri della gioventà: solo una sconfitta in sette partite ma tre pareggi non troppo convincenti nelle ultime tre giornate. Ha bisogno di una ventina di minuti l'Atalanta per far valere tempo e pazienza, i generali migliori per Dostojevskij. L'interecetto di Caldara consente a Spinazzola di involarsi sulla sinistra, il cross sul secondo palo libera Heteboer che va di testa, senza saltare, al vertice dell'area piccola ma mette fuori.
L'asse Fekir-Traoré per l'1-0
Mariano si prenderà di forza la palla al 27′ per battere una punizione dall'angolo piuttosto chiuso. Berisha alza in angolo e sul corner Marcelo anticipa anche Touzar, stacca col corpo indietro e indirizza un pallonetto improvvisato che rimbalza contro l'incrocio dei pali.
Il Lione martella sulla fascia sinistra. Proprio da quella zona Mendy fa valere la sua notevole facilità di corsa al 37′: salta secco Heteboer ma stringe troppo il diagonale mancino. E sempre da l' il Lione costruisce il vantaggio. Bel triangolo che libera Fekir, finta e controfinta su Masiello, cross teso, tacco di Traoré, miracolo di Berisha ma la palla resta nella zona del 22enne del Burkina Faso che festeggia il secondo gol in stagione.
Fuori Cristante: Gasp torna al 3-4-3
Gasperini toglie Cristante e ridisegna un sostanziale 3-4-3 con Castagne più basso e Heteboer più alto. Anche se il più in difficoltà negli uno contro uno in spazi larghi è de Roon. L'Atalanta ha una difesa rinforzata proprio sul lato destro, quello più vulnerabile, e punti di riferimento più stabili. Gli effetti si vedono subito.
Il pareggio del Papu
Al 49′ Petagna, che ha creato più occasioni di tutti nella prima giornata, conquista il pallone in area ma la sua conclusione al volo viene deviata in angolo da Morel. L'Atalanta cambia passo e al 56′ serve la stilettata su punizione del Papu Gomez che punisce l'ingenuità di una barriera fin troppo aperta.
Atalanta, quanti rischi nel finale
I rischi, però, continuano. L'Atalanta sembra rinunciare un po' a giocare e al 69′ tete stacca di testa su corner, Castagne libera sulla linea. Sullo sviluppo dell'azione NDombele vede la porta dai 20 metri: Berisha alza in angolo. Genesio inserisce il discusso Depay e Maolida, che Lacazette vede come il suo vero erede a Lione.
Tete, instancabile sulla destra, ha ancora energie e gamba per puntare la porta al 75′: Caldara devia il cross e quasi rischia l'autogol, ma non macchia una prestazione sontuosa. Crescono nel finale Spinazzola e Masiello, bravissimo a 10′ dalla fine a chiudere su Maolida. E' il timbro su un pareggio che vale oro.
Zone calde e movimenti
Dietro l'Atalanta rischia di regalare un uomo se De Roon o Freuler non ripiegano in fase di non possesso. Genesio ha fatto allenare il Lione sull'uscita dal primo pressing, per non lasciare spazi vuoti sugli esterni quando l'Atalanta fa uscire il pallone da dietro e Masiello o Palomino vanno ad accompagnare Hateboer e Spinazzola.
Tousart e NDombele, intesa perfetta
In fase di possesso, il Lione adotta lo stile Barcellona, con i terzini che salgono e Tousart che à la Busquets va a piazzarsi fra i due centrali sempre molto larghi. In questi momenti diventa ancora più importante il ruolo di Cristante, collante fra centrocampo e attacco come contro l'Everton, per controllare i corridoi e aprire spazi alle spalle di NDombelé.
Spinazzola cresce col passare dei minuti
L'Atalanta rischia, da lì nasce il primo pericolo dei francesi quando Spinazzola resta alto e le transizioni positive non funzionano a dovere: in questi casi, come in occasione del primo pericolo del match, Traoré punta negli spazi larghi Palomino, che è propriamente un centrale, e il mismatch nello scatto sul breve è evidente. E Spinazzola non sempre riesce a garantire adeguata copertura.
Esce Petagna, l'Atalanta si abbassa troppo
L'Atalanta soffre perché non trova i riferimenti per saltare il primo pressing. Fekir, il giocatore che ha completato più dribbling nella prima giornata di Europa League, svaria e accompagna soprattutto nella zona di Aouar, 19enne in gol contro il Digione e confermato in Europa al posto di Depay, finora la grande delusione dell'inizio di stagione del Lione.
Nel secondo tempo, Fekir continua ad essere centrale in tutte le manovre del Lione, ma l'Atalanta che si riappropria di un familiare 3-4-3 è meno sbilanciata e porta comunque due uomini in copertura sulle fasce. La manovra, e la circolazione dalla difesa verso l'esterno, ne guadagnano.
I bergamaschi però un po' si abbassano dopo l'uscita di Petagna. Il tridente leggero, senza riferimenti. E soffrono, anche senza i centimetri di Cristante, sui calci piazzati. Il cambio toglie anche sicurezza alla fase difensiva dei bergamaschi che Gasperini vuole chiusi in un 5-3-2 senza palla.
Top e flop
Fekir e Aouar, due belle sorprese
Fekir e Aouar, rapidissimi nei primi passi, fanno saltare l'uno contro uno in mediana previsto da Gasperini. Il diciannovenne di casa mostra anche una bella personalità, si fa dare palla, va all'uno contro uno senza nessuna paura. La fascia da capitano rivitalizza Fekir, tornato dopo una stagione difficile: è un giocatore trasformato, entra in ogni azione d'attacco, è il vero leader, riferimento tattico ed emotivo della squadra di Genesio, oltre a costruire un'intesa fresca ma perfetta con Aouar.
Funziona bene l'integrazione fra i due mediani francesi, Tousart e NDombelè, che ha iniziato con l'Amiens, era in campo nella prima di campionato contro Neymar, e ha colpito il presidente Aulas che in lui avrebbe rivisto Tigana. Ma diversamente dal dinamico componente del Carré Magique, il quadrato magico della Francia di Platini, NDombelé ha scatto bruciante sui primi 10 metri.
Tete e Mendy: spinta irrefrenabile sulle fasce
Tete e Mendy accompagnano con sovrapposizioni costanti l'azione offensiva. Garantiscono così l'ampiezza e almeno una linea di passaggio libera. Così il Lione ha più occasione di recuperare il pallone vicino alla porta bergamasca e l'Atalanta soffre nel superare la prima linea di pressing con i mediani e i tornanti che non offrono una ricezione facile.
Caldara sontuoso
Masiello, unico sempre in campo prima della sfida contro la Fiorentina, torna dopo un turno di riposo. Ma non sembra il difensore brillante delle prime giornate, anche per lo spostamento sul centro-destra che comunque altera automatismi e riferimenti. Ma nella ripresa torna il baluardo cruciale per la difesa nerazzurra con la fondamentale chiusura su Maolida. Al contrario, da applausi atteggiamento, tenuta, disciplina e copertura di Caldara al di là dei 2 contrasti, 3 intercetti e dei 35 palloni toccati.
Nel secondo tempo il cambio di modulo favorisce certamente Hateboer e Palomino, che può sfruttare la progressione e il senso dell'inserimento senza palla.
Bene Gomez, Cristante fuori dal gioco
La punizione preziosa, e l'esultanza rabbiosa di Gomez che mostra il nome sulla maglietta dopo che Fekir senza malizia aveva ammesso di non conoscerlo, impreziosisce una prestazione continua e generosa del Papu. Fuori dal gioco invece Cristante, stretto sul centro sinistra e sostanzialmente incapace di incidere.
Formazioni e tabellino
Il tabellino di Olympique Lione – Atalanta 1-1
- OLYMPIQUE LIONE (4-2-3-1): Lopes 6; Tete 7, Marcelo 6.5, Morel 6.5, Mendy 7; NDombele 7, Tousart 6.5; Traoré 6.5 (84'Cornet sv), Fekir 7.5, Aouar 6.5 (70'Depay 6); Diaz 6 (70'Maolida 6).
- ATALANTA (3-5-2): Berisha 6.5; Masiello 6, Caldara 7, Palomino 6.5; Hateboer 6.5, De Roon 5.5, Freuler 6.5, Cristante 5.5 (46'Castagne 6.5), Spinazzola 6; Gomez 6.5, Petagna 6 (64'Ilicic 6).
- ARBITRO: Daniel Siebert 6 (GER)
- RETI: 45'Traoré (O), 56'Gomez (A)
- NOTE: ammoniti De Roon, Cristante (A), Tete (O)